Il post Facebook nella pagina del deputato Carlo Sibilia del 19 settembre è un ricettario di “cose meravigliose”:
Esiste una crisi idrica, quando c’è scarsità d’acqua.
Esiste una crisi geologica, quando c’è scarsità di suolo.
Esiste una crisi d’aria, quando è troppo inquinata.
Non può esistere una crisi monetaria perché manca la moneta.
Infatti acqua, terra e aria sono risorse naturali e pertanto sono finite. La moneta è un’unità di misura e può essere creata in qualsiasi momento.
Dire che esiste una crisi monetaria è come dire che non c’è la lunghezza perché mancano i metri.
NON FACCIAMOCI FREGARE!
Allora, vediamo di capire. Carlo Sibilia, membro del “Direttorio”, venne “nominato” responsabile Scuola e Università per il Movimento 5 Stelle nel 2015, ma questo ruolo risulta alquanto inadatto di fronte ad un post del genere (ce ne sono stati altri, ma questo li batte tutti). Secondo il deputato una “crisi” equivale alla mancanza di qualcosa, ma dopo il primo esempio se ne inventa altri pur di rafforzare il suo ragionamento (con associazioni veramente fuori da ogni logica) e arrivare parlare della “crisi monetaria”.
La “crisi monetaria”
Per procedere, però, bisogna anche concepire che cos’è una “moneta”:
La moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, è voluta non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare .
(Samuelson, Economia, Zanichelli, 1983, pag. 255)
Detta in breve e con parole semplici, una “crisi monetaria” viene causata dalla svalutazione della valuta di un Paese, incidendo di fatto negativamente sulla sua economia e sui tassi di cambio. Non c’è una vera e propria “mancanza di moneta”, ma semplicemente il suo valore intrinseco diminuisce.
Il pentastellato scrive ancora: “Dire che esiste una crisi monetaria è come dire che non c’è la lunghezza perché mancano i metri“. Il metro è un’unità di misura, ma non è “svalutabile” accidenti! Un metro rimarrà un metro, una valuta avrà il suo valore intrinseco variabile per i motivi sopra indicati. Non ci vuole un genio!
La proposta: “crearla in qualsiasi momento”
Anche qui, per procedere, bisogna concepire il “potere d’acquisto” e il “valore” della moneta, ossia la quantità di beni che si possono acquistare con essa.
Secondo Sibilia, per contrastare una “crisi monetaria” basterebbe “creare” nuova moneta in qualsiasi momento. Quello che il deputato “economista” del Movimento 5 Stelle non considera è che se viene “creata” nuova moneta in maniera indiscriminata la porta di fatto a svalutarla ulteriormente di fronte alle altre, rendendo di fatto più costose le merci e le materie prime importate. Questa instabilità genera sfiducia nella valuta stessa e quindi una fuga di capitali ed investimenti. Accidenti, è una cosa che bene o male conosciamo tutti, ossia l’inflazione:
Aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche diminuzione progressiva del potere di acquisto (cioè del valore) della moneta.
Bisognerebbe ricordare la super inflazione dello Zimbabwe.
Se invece voleva proporre una “nuova valuta”, proponendo l’uscita dall’Euro, essa dovrà per forza sottostare al sistema che vale per ogni altra valuta. Non cambierebbe affatto la situazione. Già immagino gli effetti di un Italia governata da Sibilia:
Qualcuno avvisi Sibilia che le banconote del Monopoli non valgono nel mondo reale, nel frettempo ho già commentato in forma generica:
Eppure… “NO” basta
Dopo le numerose critiche al suo assurdo post di “Economia”, Sibilia pubblica un altro dai toni complottari:
E niente, quando tocchi la sovranità monetaria ai servi dei banchieri vai a finire nei TOPTweet (numero 2).
Comunque le risorse naturali sono finite, la moneta si può creare, stampare. È un fatto. Fossi in voi me ne farei una ragione.
Se i pidioti e Renzi sono così bravi in economia allora perché l’Italia ha l’economia a pezzi? Qualcosa non torna.
Ora e sempre sovranità monetaria alla politica e mai alla finanza!
PS: stasera mi aspetto almeno 3 minuti di massacro al Tg1 del servo Orfeo
Classico atteggiamento di chi non vuole ammettere la castronata: “i poteri forti reagiscono”.
Dai Sibilia, avevo detto basta…
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