Per coloro che hanno pigrizia nel ricercare, ecco gli articoli sul tema e la breve spiegazione.

1) La cyber propaganda su Twitter: conoscere i “ghost” e i “fake”

Articolo del 16 novembre dove spiego tecnicamente che cos’è un “Ghost Tweeter” e la spiegazione del tool di Twitteraudit per scovare i “Fake” (un tool pessimo che dimostra il nulla). Da nessuna parte tratto il tema delle accuse rivolte a “Beatrice Di Maio” (che sia un fake, un ghost o altro ancora), ma solo questioni tecniche.

2) Quando la diffamazione viene spacciata per satira. Lo fanno i siti bufalari creando un danno enorme

Articolo del 18 novembre dove parlo dell’utilizzo della presunta “satira” per diffamare liberamente online, in particolare ad opera dei siti bufalari. Nell’articolo analizzo il tweet per il quale l’account è stato denunciato. Anche in questo caso non mi soffermo su chi sia la persona che gestisce l’account o collegamenti vari.

3) Questa volta sparisce l’account Twitter di Beatrice Di Maio. La sua era satira?

Articolo del 23 novembre dove riporto la scomparsa dell’account di “Beatrice Di Maio”, la giurisprudenza in merito a satira e diffamazione, la mancata difesa da parte di Grillo e dei 5 Stelle salvo poi aggrapparsi a Bechis, un esterno. Anche in questo caso non mi soffermo su chi sia la persona che gestisce l’account o collegamenti vari, ma che dal blog di Grillo si sostiene che esista, che non sia un “bot” o qualcosa di artificiale.

 

In merito potete leggere anche i miei tweet dove sono intervenuto in merito alla questione. Invito sempre alla lettura prima di sputare sentenze del tipo “ci sei cascato”. Leggere fa bene, comprendere è segno di intelligenza.

Parecchi sono stati i critici su Twitter, ho chiesto a diversi di loro in cosa avrei abboccato, ma la risposta non c’è stata se non riportando espressioni del tipo “Non leggo i suoi articoli (suppongo insulsi)” oppure “un altro imbecille” (l’educazione tornerà di moda), ma tra i più belli c’è “Se hai fatto st’articolo significa che hai abboccato in pieno” (ma l’articolo non ammette alcuna posizione in merito) e “tu sei accusato per aver abboccato! Tu devi discolparti” (accusare senza prove e le prove, nonostante evidenti, le fornisci e non le leggono). Beati loro e le loro certezze. Quanta ragione da vendere ha Walter Quattrociocchi in merito alle “camere di risonanza”, mi sono divertito tanto con loro (già, quelli che per un anno hanno abboccato a Titti Brunetta).

lol