Il vecchio volpone della politica italiana, quello ormai noto per le leggi Ad Personam, potrebbe dire: “Il ragazzo impara in fretta“.
Matteo Renzi è condannato in primo grado dalla Corte dei Conti di Firenze per danno erariale, in quanto l’allora Presidente della Provincia di Firenze avrebbe assunto irregolarmente quattro persone nella sua segreteria con contratti a tempo determinato, i quali sono stati inquadrati in una categoria contrattuale incompatibile con i loro curricula. Tradotto: Renzi ha assunto quattro non laureati nella sua segreteria in Provincia con un contratto di categoria D invece che C, quindi con uno stipendio più alto per la loro qualifica.
Come il suo predecessore, dove i suoi più fidati collaboratori preparavano e firmavano le leggi utili a salvarlo dai processi in cui era imputato, ora la fida ministra Madia presenta il decreto legge sulla pubblica amministrazione (“misure urgenti per l’efficientamento della pubblica amministrazione e per il sostegno dell’occupazione”) con un articolo Ad Personam per evitare la sentenza d’appello prevista in autunno.
Cosa dice l’articolo 12 della riforma “Salva-Renzi“?
“In ragione della temporaneità e del carattere fiduciario del rapporto di lavoro si prescinde nell’attribuzione degli incarichi dal possesso di specifici titoli di studio o professionali per l’accesso alle corrispondenti qualifiche ed aree di riferimento”.
Tradotto: le assunzioni a tempo determinato negli enti locali (comuni, province e regioni) possono essere decise in modo discrezionale senza dover tenere conto del percorso professionale e dal titolo di studio dei candidati. Insomma, a che accidente serve studiare, farsi il mazzo quadro per avere un titolo se poi l’amico in Comune, Regione o Provincia ti assume con un contratto a sua discrezione? In un colpo solo questo decreto spazzerebbe via meritocrazia e il problema giudiziario del Presidente del Consiglio.
Pensate ancora che le leggi non siano retro attive? Avete già dimenticato la depenalizzazione del falso in bilancio nel 2002 che salvò Berlusconi perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato“? Bravi!
Documenti utili
Il testo presentato nel C.d.M. del 13 giugno
Testo della sentenza della Corte dei Conti