Due pesi e due misure per Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord è un comunicatore, sa dove deve andare a parare, non è un caso che consideri due casi di “malati di mente” in maniera diversa solo per l’origine etnica dei protagonisti.
Per il caso Kabobo, Salvini si lamentava per la perizia del Tribunale di Milano, la quale considerava il fatto di portare Kabobo in un ospedale psichiatrico.
Siccome è un immigrato, non sono mancati riferimenti ai clandestini e alle regole, che secondo lui andrebbero rispettate.
Insomma: “Kabobo non è matto, è un immigrato criminale”.
Ora passiamo al caso di Davide Frigatti, definito “matto” da Salvini.
Lo chiama solo “matto”, ma perché non usa il suo nome come ha fatto con Kabobo? Si chiama Davide Frigatti, 34 anni di Cinisello Balsamo, italiano, lombardo. Ha ucciso una persona e ne ha ferite altre due con un coltello. Interrogato dalla magistratura, passava da stati confusionali a stati di lucidità, per poi dichiarare che le sue vittime “erano peccatori, volevano farmi del male”. Era stato fermato nudo mentre gridava “Sono un uomo libero” per strada.
Per Davide non c’è notorietà da parte di Salvini, è solo un “matto”, non è un simbolo usabile dalla Lega Nord per la sua campagna elettorale, quello è Kabobo, nero, immigrato, extracomunitario.
Due colori e due pene per Salvini, il mostro c’è quando conviene e non è la prima volta.
Non è la prima volta
Per il caso Yara Gambirasio la Lega Nord si scagliò contro il marocchino Mohammed Fikri, come sicuri della sua colpevolezza. Fu l’unico indagato per la morte di Yara, ma fu scagionato. Nonostante tutto, una vita rovinata per Mohammed, attaccato anche da Salvini. Ora il colpevole sembra essere un altro, ma dov’è la Lega?
Per il caso Novi Ligure i veri colpevoli avevano accusato due presunti ladri slavi, forse albanesi. La Lega Nord prende la palla al balzo e ne fa campagna elettorale. Poi però i colpevoli erano loro due, due italiani, però la Lega, con Borghezio in prima linea, non ha tirato indietro le accuse nei confronti degli immigrati.
Come la storia della ragazzina torinese di 16 anni stuprata da alcuni rom, poi rivelatasi falsa. Le Lega però cavalcò la notizia, non importa se falsa. Tanto per vedere i risultato, una spedizione punitiva incendiò le abitazioni del campo nomadi della Continassa (Torino).
Ricordiamo, il razzismo è ogni atteggiamento attivo di intolleranza verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche.
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