Il 23 marzo 2016 molte testate giornalistiche italiane hanno dato risalto alla storia del missionario diciannovenne Mason, il quale sarebbe sopravvissuto agli attentati terroristici di Bruxelles, Parigi e Boston:
Ecco il testo del Messaggero:
E sono tre. A questo punto sembra proprio che non ci siano più dubbi: lassù qualcuno lo ama. Mason Wells, 19enne missionario mormone dello Utah, negli Usa, può considerarsi un miracolato: dopo essere scampato per un pelo agli attentati di Boston 2013 e Parigi 2015, si è salvato anche dall’attacco di ieri all’aeroporto di Zaventem. Questa volta, a differenza dei primi due episodi, è rimasto seriamente ferito ed è stato ricoverato in ospedale con un tendine d’Achille rotto, varie ferite dovute alle schegge provocate dalle esplosioni e ustioni di secondo e terzo grado alla testa, sul viso e sulle mani: colpito in pieno ma ancora vivo. Insieme a lui c’erano altri due missionari, Richard Norby, 66 anni, e Joseph Empey, 20, anche loro feriti e ricoverati.
La prima volta di Mason fu il 15 aprile 2013, quando con il padre Chad era all’arrivo della maratona di Boston, a un isolato dal traguardo, in attesa della madre Kimberly che stava partecipando alla corsa. «Quando esplosero le bombe che uccisero tre persone e ne ferirono oltre 250 – racconta Chad – Mason riuscì a mantenere la calma, poi andammo tutti a rinchiuderci in albergo».
Il 13 novembre scorso il drammatico replay: Mason era a Parigi, molto vicino ai luoghi degli attentati, e la scampò anche allora. Telefonò immediatamente alla famiglia per tranquillizzarla: l’aveva fatta franca anche in quell’occasione.
La stampa è corsa dietro ai soliti quotidiani inglesi che pubblicarono la notizia il giorno prima, tra cui il Mirror, l’Indipendent e il classico DailyMail.
Per quanto riguarda Boston, lo stesso Messaggero riporta che Mason si trovava ad un isolato dal traguardo, di fattoben lontano dall’attentato. Ecco cosa riporta l’Huffingtonpost.co.uk in merito all’attentato a Boston:
Chad also noted him and his son were just a block from the Boston Marathon bombing.
Per intenderci, sarebbe scorretto ritenere che Mason sia un sopravvissuto dell’attentato di Boston.
In merito all’attacco terroristico a Parigi del 13 novembre 2015, Mason non era affatto in città, neanche in periferia, ma a due ore di distanza come riporta Abcnews.go.com:
The younger Wells also was two hours away from Paris during a series of attacks in the city last November.
Se dovessimo seguire la logica dove basterebbero due ore di distanza dal luogo di un attentato terroristico per ritenersi dei “sopravvissuti”, ecco la mappa delle zone dove il 13 novembre 2015 chiunque potrebbe ritenersi tale:
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