Il 22 marzo 2016 il sito Gazzettadellasera.com pubblica un articolo dal titolo “Mai più ingerirò un OKI (quante cose ci vengono nascoste) leggete e massima condivisione“. Ne riporto la parte iniziale:
Qualche settimana fa aveva fatto scalpore la notizia di una scuola di Martellago, in provincia di Venezia, dove alcuni studenti dell’Istituto Matteotti erano stati colti in flagranza a “sniffare” l’Oki. Ma non si tratta di un episodio isolato, perché nella vicina scuola media ragazzini poco più che 12enni hanno confermato questa “moda”. Anche dalla Puglia arrivano conferme, con segnalazioni da parte di genitori, che hanno scoperto che le bustine di antidolorifico custodite in casa erano sparite. “Anche nella provincia di Milano questa nuova tendenza è diffusissima: solo un anno fa, quando ne parlavo coi ragazzi delle scuole dove faccio prevenzione, mi sentivo rispondere che ne avevano sentito solo accennare. Ora, invece, mi confermano di conoscere molto bene questa nuova frontiera dello “sniffo”, con cenni di consenso” racconta ancora Comi.
Questa storia l’avevo già sentita, ma cosa ha a che fare con l’ingerire il noto farmaco OKI? Assolutamente nulla, l’articolo parla in realtà dello “sniffare” il medicinale da parte dei giovani di una scuola nel veneziano. In realtà si tratta di un copia incolla dell’articolo del 14 gennaio 2014 pubblicato da Panorama ed intitolato “Droga, anche in Italia ora si sniffa l’Oki“.
Gazzettadellasera non è stata la prima a riprendere l’articolo di Panorama, tanto che cita come fonte il sito News24italia.com (articolo del 22 marzo 2016) che a sua volta riporta come fonte l’articolo del sito Leggerenotizie.it del 30 novembre 2015.
Siamo di fronte ad una notizia estremamente datata che non ha nulla a che vedere con il normale utilizzo del medicinale. Fossi nella casa farmaceutica in questione denuncerei i siti che hanno sfruttato l’articolo di Panorama.