Una bufala, pubblicata il 13 aprile 2016 alle ore 15:26, ad opera del sito “Libero Giornale” ha superato in poche ore le 1400 condivisioni Facebook. L’articolo, intitolato ““Italiani m**de! Fate schifo!” slogan iracondi e manifesti a Lampedusa“, è un concentrato di falsità a partire dall’immagine che lo accompagna:
La foto, in realtà, non è neanche stata scattata in Italia, ma sarebbe stata scattata in Australia nel 2014, e non riporta affatto la scritta “Italiani merde”. Ecco la foto originale:
La foto venne usata anche in passato per altre bufale, come possiamo vedere su Reddit. Ecco un’altra foto dello stesso cartello:
In merito al testo dell’articolo del sito bufalaro “Libero Giornale”, che ricordiamo non è il più noto “Libero Quotidiano” ed è un sito che piace al signorotto che gestisce un altro sito spazzatura, ecco le falsità che riporta:
Centinaia di loro, oggi, sono scesi a protestare contro il momentaneo abbassamento della pensione da loro percepita (da 38 a 30€) [1]. Otto euro che si vanno a sommare, a detta di alcuni di loro, alla mancanza di intrattenimenti a loro riservati:
“Siamo persone anche noi. Abbiamo bisogno anche noi di andare al cinema, usufruire di speciali abbonamenti nei teatri ed entrare gratis nei musei! Mi sembra il minimo per una nazione che si vanta tanto di fare integrazione..”[2]
Queste le scioccanti parole di uno dei capi musulmani manifestanti, che ha poi, senza indugio, chiamato a sè la folla, istigandola contro il personale dell’albergo di cui ospiti[3].
Nonostante chi gestisca queste Residenze non si occupi di gestire le pensioni da loro incassate o i servizi a loro concessi, molto spesso è il primo a subirne la collera.
A parte non esserci alcun riscontro da parte dei media locali e nazionali (Il Giornale e Libero Quotidiano, per non parlare di Salvini, sarebbero scatenati a quest’ora), riporto la spiegazione dei 3 punti segnati nel testo:
- non esiste alcuna “pensione” percepita dai migranti nei centri di accoglienza o negli alberghi che li ospitano, quei soldi vengono dati a chi li gestisce per la loro permanenza (quindi agli stessi albergatori);
- non esiste alcun riscontro in merito, non vi è alcuna richiesta da parte dei migranti di cinema e abbonamenti nei teatri;
- non c’è stata alcuna istigazione contro il personale di un albergo.
Sul punto 3, l’articolo si conclude con la seguente immagine che aiuta di fatto la bufala a renderla credibile:
L’immagine è ripresa da un noto fatto di cronaca avvenuto presso Stazione Centrale a Milano nel 2014, dove un 31enne algerino di nome Abdel Kader Farth aveva aggredito con una mannaia un tunisino di 39 anni.
Come possiamo notare molti utenti hanno ceduto alla rabbia senza pensare minimamente di verificare la notizia:
Questi sono i danni provocati da questi siti bufalari, che sono di fatto un danno per la società. I gestori di tali siti non hanno l’interesse di informare i cittadini, sono intenzionati a guadagnare denaro tramite i banner pubblicitari sfruttando la rabbia e la credulità popolare nascondendosi dietro alla presunta “satira”.
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