Immaginate un articolo che parla delle bufale e della loro diffusione condiviso su una pagina Facebook. Ora immaginate i commenti degli utenti. Bene, cosa vi viene in mente? Personalmente “il disagio”.
Laura Boldrini: “Ora di Corano in tutte le scuole”.
Egiziano entra al bar, rapina l’incasso e stupra le due bariste.
Arriva la conferma: quel detergente intimo provoca il cancro!
Queste notizie hanno solo due cose in comune: sono false e diventano virali sfruttando le…
(Continua a leggere: http://ilfat.to/1TwqyBC)
Dal blog di Marco Canestrari
Questo è quanto accaduto nella pagina Facebook de Il Fatto Quotidiano con la condivisione dell’articolo “Bufale, ecco perché sono redditizie. E pericolose” di Marco Canestrari:
Chicca: “Fallo a casa tua il corso di corano: un modo veloce per integrarti….”
Giuseppe: “Questa vaneggia!Cara presidente,essendo democratico e insegnante in pensione ,da cattolico le dico che concorderò con la sua proposta solo dopo che nelle scuole dei paesi musulmani avranno istituito l’ora di religione cattolica con studio della bibbia!”
Karl: “Boldri ma sei ubriaca?? Corano a scuola, ma anche no!”
Bruno: “SPERO MORIRAI SOFFRENDO”
Ecco invece alcuni esempi di condivisione dell’articolo:
Alessandro: “A voi un’altra perla di sagezza della boldrini: “Ora di Corano in tutte le scuole”.”
Giorgio: “Ora di mandarti a cagare!!!!!”
Faro: “Ma ha questa TROIA non la scopa Mai nessuno a dovere???”
Ecco, siamo di fronte ad alcuni esempi di persone (due dei quali sarebbero insegnanti) che non hanno assolutamente letto l’articolo, neanche il titolo, e si sono soffermati soltanto sulla prima frase del post Facebook e alla foto della condivisione: ”
Laura Boldrini: “Ora di Corano in tutte le scuole”.
Ritengo probabile il fatto che esista un genere di disturbo ossessivo compulsivo nella popolazione di Facebook. Non si fa tempo a leggere un testo breve che subito parte all’attacco. La Boldrini è di fatto diventata un’ossessione, sembra quasi il pungiball assieme alla Kyenge per gli utenti fin troppo coinvolti emotivamente. Appena queste due vengono citate… apriti cielo che arriva l’invasione del disagio!
Non ci sono soltanto loro, al secondo posto in classifica arriva quello che deve pubblicare qualcosa per “smentire l’articolo”:
Antonio: “MAROCCHINO STUPRA LA VICINA DI LETTO OPERATA ALLA TESTA NELL’OSPEDALE SAN CAMILLO DI ROMA. TUTTO VERO.http://roma.repubblica.it/…/roma_san_camillo_si_infila…/”
Insomma, della serie “saranno anche bufale ma c’è dell’altro”: si chiama benaltrismo, una pratica che reputo inutile in una discussione.
A seguire ci sono quelli che indirettamente difendono le bufale sostenendo la tesi del “verosimile”:
Antonio: “La Boldrini dice di peggio, purtroppo…”
Gianni: “Non ho dubbi che, qualsiasi falsità si dica…Della Boldrini ogni VERGOGNA E schifezza si possono raccontare perchè corrispondono a verità. E’ l’essere, per me e per molti, abominevole; e non si sa bene da dove è uscita…forse dalla cappella di VENDOLA?”
Leo: “E sentiamo, dove dovrei informarmi? Sul Blogghe del Grullo? Su Tze-Tze? Comunque quella della Boldrini sapevo già che fosse una bufala, ma conoscendo il soggetto (anzi soggetta, sia mai che s’offende) non mi stupirei se a breve diventasse una notizia reale…”
Insomma, gli irriducibili bufala o non bufala!
Ha ragione Marco: le bufale sono pericolose e queste reazioni ne sono l’esempio.
È il disagio. Essi votano.
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