Vi chiedo scusa in anticipo per il titolo, ma a fine articolo capirete il perché.
Il 12 luglio 2016 nel gruppo Facebook “Perle Complottare” viene riportato un post di Rosario Marcianò, noto complottista del web. Protagonista della nuova opera è il tragico incidente ferroviario pugliese:
Ecco il testo del post:
INCIDENTE FERROVIARIO DI ANDRIA: NON SI TRATTA DI SCONTRO TRA DUE TRENI, MA DI ESPLOSIONE! Dalle riprese aeree, infatti, si nota un solo convoglio (e non due!), composto da due vagoni passeggeri (al centro) e due motrici. Una anteriore (gialla) ed una posteriore (celeste). Entrambe sono intatte, mentre i danni da deflagrazione hanno interessato una carrozza centrale, le cui lamiere mostrano i segni da scoppio. Ciò è dimostrato anche dal decesso di un agricoltore che si trovava nell’oliveto che costeggia i binari e dai frammenti metallici proiettati al lato del vagone coinvolto e non nella direzione di marcia del treno. Ma a conferma ulteriore puntiamo l’attenzione su quanto riportato dal corrispondente della testata regionale RAI. Egli, durante il collegamento con la direttrice del TG3, Bianca Berlinguer, nella serata del 12 luglio 2016, ad un certo punto ha dichiarato: “Sul luogo dell’esplosione…”. Poi si è immediatamente corretto, usando la parola “incidente”. Un altro giornalista ha mostrato un mazzo di rose rosse, deposto davanti all’ingresso di una stazione vicina al luogo del disastro.
Nel giro di poco tempo il post viene rimosso, ma da chi?
Piero: “che ne è stato del post che hai messo ieri?”
Laura: “Già ? Li hanno cancellati Si è toccato nel segno”
Rosario: “Laura **** Infatti”
Complotto nel complotto? La discussione sopra riportata proviene dal post Facebook dove Rosario condivide l’articolo dal titolo “Incidente ferroviario di Andria: qualche anomalia” pubblicato nel sito Straker-61.blogspot.it:
Sit eis terra levis
12 luglio 2016: incidente ferroviario di Andria (Provincia di Barletta, Andria, Trani – Puglia). Il disastro presenta qualche anomalia: è stata veramente una collisione tra due treni che viaggiavano alla notevole velocità di 100 km su una linea alquanto vetusta?
Un corrispondente della testata regionale RAI, durante il collegamento con la direttrice del TG3, Bianca Berlinguer, nella serata del 12 luglio 2016, ad un certo punto ha dichiarato: “Sul luogo dell’esplosione…” Poi si è immediatamente corretto, usando la parola “incidente”.
Perché i macchinisti non hanno frenato per tempo, visto che quel tratto di ferrovia è rettilineo e con ottima visibilità?
Alcuni sopravvissuti alla tragedia hanno affermato di aver sentito un boato, una deflagrazione.
Un ferito, che ha menzionato “una bomba” (solo una metafora?) ha ricordato che stranamente il convoglio nel tratto tra Corato ed Andria si è più volte fermato per poi ripartire a bassa velocità. [1]
Un agricoltore che era nell’uliveto, che costeggia i binari, è deceduto, a causa dei frammenti metallici proiettati attorno, non nel senso di marcia, dal vagone coinvolto nel presunto scontro.
Un altro giornalista ha mostrato un mazzo di rose rosse (noto simbolo di una confraternita), deposto davanti all’ingresso di una stazione vicina al luogo della sciagura.
E’ stato anche riferito che di uno dei macchinisti non sono stati trovati i resti, ma una scarpa: la scarpa allude ad un aspetto del rituale massonico di iniziazione?
Altri elementi dovranno essere raccolti ed analizzati, le testimonianze dovranno essere sviscerate, ma sembra che la tragedia, se è stata frutto di fatalità, sia stata in qualche modo ritualizzata.
Induce a riflettere il fatto che la Procura di Trani, in questi ultimi anni, ha agito in modo piuttosto zelante per il problema della Xylella e nel caso di danni procurati da vaccinazioni.
[1] Queste le sue testuali parole ai microfoni di Tele Sveva: “Nel treno, scusatemi, già si parlava di questi movimenti strani che avrebbe fatto il treno da Bari. Perché da Bari il treno effettuava queste soste nel mezzo del tracciato. Ciò si verificò anche a Corato: ci fermammo dopo circa 200 metri, riprendemmo, poi ci fermammo dopo un chilometro… riprendemmo e lì… fu una bomba”.
Rosario non è più sicuro, riporta soltanto domande:
PRIMA: NON SI TRATTA DI SCONTRO TRA DUE TRENI, MA DI ESPLOSIONE! Dalle riprese aeree, infatti, si nota un solo convoglio (e non due!)
DOPO: è stata veramente una collisione tra due treni che viaggiavano alla notevole velocità di 100 km su una linea alquanto vetusta?
Dove sono finite le “analisi” sui vagoni e le due motrici? Come mai prima era così sicuro e nell’articolo non più? Che si sia reso conto di aver esagerato, che abbia scritto una boiata, che abbia conseguentemente cancellato il post e scritto un articolo dove dirotta l’attenzione verso “simboli” (le rose e la scarpa) che sarebbero legati ad una presunta confraternia (non citata) e ad un presunto rituale? Giusto per divagare ulteriormente ecco che mette in mezzo la Procura di Trani, la Xylella e le vaccinazioni, che combo!
Ormai il personaggio è noto per prendere per mano ogni disastro, ogni tragedia, ponendo incredibili teorie di complotto. Nessuna vergogna, chissà cosa ne pensano i pugliesi.
Veniamo alla parte finale del titolo del mio articolo ponendo la seguente domanda: se comprasse della carta igienica di bassa qualità al supermercato che gli procurasse irritazione (dove potete ben immaginare) sarebbe capace di dare la colpa alla CIA?
#escileanalisi
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