Che il Partito Democratico tenga alla vittoria del “SI” al prossimo referendum costituzionale è estremamente scontato. Ne sentiamo di tutti i colori, da una parte e dall’altra, ma in queste ore si parla tanto delle dichiarazioni della Boschi in cui parla di terrorismo, Europa e appunto del referendum.
Come hanno commentato i giornali queste dichiarazioni? Ecco cosa riporta Il Giornale con l’articolo dal titolo “Boschi: “Sì al referendum per combattere il terrorismo”. È polemica“:
Così, riferendosi alle parole espresse ieri dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana Arturo Scotto, arrivando a palazzo Chigi per la riunione dei presidenti dei gruppi con il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo l’attentato terroristico a Nizza. Le parole della Boschi infatti hanno suscitato qualche perplessità. Subito dopo la strage di Nizza, il ministro delle Riforme aveva affermato: “Dire ‘sì’ al referendum e alle riforme può dare al nostro paese la possibilità di essere più moderno e credibile”, in grado di avanzare proposte e dare risposte alle “sfide della crescita economica, le sfide della integrazione e della gestione dei flussi migratori in arrivo”.
Ecco come viene riportata la notizia da altri siti quotidiani:
- Maria Elena Boschi collega le riforme al terrorismo: “Votate Sì per un’Italia sicura” (Il Fatto Quotidiano)
- Referendum costituzionale, così la Boschi vuole strumentalizzare le nostre paure (Il Fatto Quotidiano)
- Boschi: “Sì alla riforma per Italia più stabile, in grado di vincere sfida terrorismo” (Fanpage)
- La fasulla profezia di Boschi sul referendum costituzionale (Il Manifesto)
- Boschi mette insieme lotta al terrorismo e sì al referendum. Sinistra Italiana: “Strumentalizzazione clamorosa” (Polisblog)
Ecco il video dell’intervento della Boschi a TeleRegione Molise (astenersi al momento battute del tipo “è una bufala perché il Molise non esiste”):
Ecco la trascrizione dell’intervento:
Sicuramente abbiamo bisogno di un’Europa che sia più forte e di un’Europa soprattutto che sia in grado di rispondere insieme e unita anche, diciamo, al terrorismo internazionale, all’instabilità che può venire da tanti fattori, purtroppo lo abbiamo visto anche nei fatti tragici di questi ultimi giorni a Nizza, le sfide della crescita economica, le sfide della integrazione e della gestione dei flussi migratori in arrivo nel nostro continente. Per poter far questo però abbiamo bisogno anche di un’Italia più forte dentro l’Europa, un’Italia che sia credibile, affidabile come lo è stata in questi ultimi due anni grazie al lavoro del nostro Governo, e per avere un’Italia più forte abbiamo bisogno però anche di una nuova Costituzione che ci consenta maggiore stabilità, maggiore semplicità e uno Stato che funziona meglio. In questo senso dire “Si” al Referendum, dire “Si” alle riforme, da anche al nostro Paese la possibilità di essere più moderno e più credibile.
In sintesi per la Boschi avremmo bisogno di un’Europa forte e stabile per fronteggiare il terrorismo, la crescita economica, l’integrazione e i flussi migratori nel continente, ma per farlo l’Italia deve essere forte e stabile e per farlo abbiamo bisogno di una nuova Costituzione. Questo è il pensiero della Boschi che di fatto ha approfittato dell’attuale situazione per fare propaganda a favore del “Si”.
Il virgolettato del titolo de Il Giornale “Sì al referendum per combattere il terrorismo” non è stato detto dalla Boschi, ma è stato creato apposta per il titolo. Ciò accade spesso con numerosi titoli di articoli che vediamo pubblicati in giro nelle testate giornalistiche e siti internet vari cercando, in malafede o meno, di “riassumere” tutto un intero discorso prendendone le parti più salienti. Non mi piace come pratica, non si poteva mettere tutto il suo intervento nel titolo ma certamente usare un altro titolo (ritengo che “Boschi mette insieme lotta al terrorismo e sì al referendum” di Polisblog sia già più corretto).
Non c’era bisogno di scrivere quel virgolettato “sintetico”, ma allo stesso modo la Boschi avrebbe dovuto evitare di collegare il tema del referendum agli altri citati. La stabilità e la credibilità del nostro Paese non dipende da una nuova o una vecchia Costituzione, a garantirle è soltanto chi sta al Governo e al suo operato.
Più avanti pubblicherò un articolo dove vi spiegherò il referendum costituzionale e le riforme che si vorrebbero attuare, ma nel frattempo non facciamo di questo referendum l’ennesima votazione a favore di uno o l’altro partito politico (come è accaduto per il “referendum trivelle”). Consultate il quesito referendario, cercate di comprendere cosa c’è scritto nella nostra Carta Costituzionale e valutate se le modifiche proposte siano di vostro gradimento.