Il 14 luglio 2016 il sito Animalsenoi.blogspot.it pubblica un articolo dal titolo “Cane chiuso in auto al caldo. Dal 1° luglio una legge autorizza a spaccare il finestrino“. Gli amanti degli animali si dimostrano gioiosi di fronte a tale notizia, ma c’è un problema nell’articolo e viene subito notato se non ci si ferma al solito titolo clickbait:
Molti cani e anche bambini purtroppo muoiono ogni estate nelle automobili infuocate, lasciati a bordo per incoscienza, ignoranza e chissà cos’altro, ma adesso si spera che ci saranno meno incidenti, almeno nel Vermont. Una legge ha appena avuto effetto per proteggere le persone dalla responsabilità civile per la rottura in auto per salvare i cani che sono in difficoltà.Infatti Una legge entrata in vigore il 1 ° luglio 2016, autorizza chiunque a rompere il finestrino di un’auto al sole(o comunque calda) al cui interno ci sia un cane(ovviamente anche un bambino), per salvarlo, esonerandolo da qualunque responsibilità civile e penale. Naturalmente potrebbe sembrare la “scoperta dell’acqua calda”, ma vi garantiamo che non è affatto così. Nella gran arte degli stati Uniti, ma anche di moltissimi altri paesi del mondo, se spacchi un finestrino di un’auto per salvare un cane chiuso all’interno della stessa, come minimo ne rispondi con il risarcimento del danno e in alcuni casi anche penalmente.
Insomma, la fantomatica legge in vigore dal primo luglio non ha nulla a che fare con l’Italia, ma con lo Stato del Vermont (Stati Uniti).
Il 2 luglio 2016 l’Huffingtonpost pubblicò un articolo dal titolo “Cosa fare se notate un cane in auto al sole. I consigli legali per salvare la bestiola e non avere guai con la giustizia” dove un avvocato spiega il problema del finestrino:
Oppure INTERVENITE, a vostro rischio, ROMPENDO IL FINESTRINO e trascinando fuori il cane: rompere il finestrino di un’auto è un reato (danneggiamento), ma potrebbe/dovrebbe essere ritenuto lecito se determinato da uno stato di necessità (art. 54 c.p.). Il punto è che, in caso di denuncia, dovreste pagare un avvocato per difendervi, dovreste provare lo stato di necessità e, comunque, la decisione finale spetterebbe a un Giudice, che deciderà solo in base alle prove.
Oggi il fatto potrebbe anche essere non punibile per la nuova disciplina della “speciale tenuità del fatto”; anche in questo caso, tuttavia, spetterebbe al Giudice la decisione finale.
A vostro rischio.