Da qualche ora circolano alcuni presunti screenshot di articoli condivisi dalle pagine Facebook dei quotidiani italiani, immagini veramente strane. La spiegazione definitiva è a fine articolo, ma essendo particolarmente tecnica inizio con le analisi più comprensibili.
La prima in esame, la più ridicola di tutte, è quella condivisa da Marcello alle 10:47 del 26 agosto 2016:
L’immagine riporta un presunto articolo condiviso da La Stampa dal titolo “Mosca: l’aereo cargo più grande del mondo in volo verso l’Italia. Destinazione zone terremotate – Putin: se necessario ne invieremo altri 15“. Come testo di accompagnamento alla presunta condivisione leggiamo:
Terremoto: dopo l’invio di 10.000 uomini Putin ha ordinato il decollo dell’aereo cargo più grande al mondo con a bordo 5.000 tonnellate di viveri e generi di prima necessità. Si prevede l’arrivo a Roma alle 23:00 ora di Mosca.
Si tratta della continuazione della bufala dei 10 mila uomini inviati da Putin per il terremoto di cui avevo parlato in un mio precedente articolo (qualche personaggio è convinto che sia vero nonostante le spiegazioni molto chiare nell’articolo, ma ho tristemente notato che si tratta di fan accaniti del leader russo). Non vi è alcuna traccia di un articolo del genere nel sito de La Stampa e non si trova niente nei motori di ricerca (neanche lato cache).
Analizzando l’immagine notiamo alcuni grossolani errori:
- conoscendo chi lavora presso la redazione online de La Stampa, un’immagine del genere è veramente ridicola a livello grafico e classica dei siti bufalari;
- l’aereo raffigurato è l’Antonov 225 ucraino (foto ripresa da Repubblica.it), mentre per la Russia avrebbero potuto almeno usare la foto (come questa) dell’Antonov An-124 Ruslan;
- l’immagine parla di 5 mila tonnellate di viveri e generi di prima necessità, ma avete idea di quante sono? L’Antonov 225 ha un peso massimo al decollo di 640 tonnellate e detiene il record mondiale del 2004 per il trasporto più pesante (247 tonnellate), immaginate quindi quanti viaggi dovrebbe fare e che spesa si dovrebbe sobbarcare il governo russo (i fanatici di Putin direbbero “lui è un grande”);
- siccome il titolo è molto grande, l’ideatore del fotomontaggio ha dovuto abbassare la parte inferiore della condivisione da cui aveva preso spunto e si è dimenticato i bordi tipici di Facebook (vedi fotto sotto).
L’altra immagine l’ha condivisa Tristano Quaglia, candidato alle passate elezioni del Comune di Roma, alle 17:25 del 26 agosto 2016:
Questa la foto uscita su Repubblica per far vedere che i clandestini si stanno dando da fare per aiutare i soccorritori nelle zone colpite dal terremoto…bene…peccato che questa foto e’ del terremoto di HAITI ( basta fare una piccola ricerca sul web per rendersene conto) e fatta passare per quello che non e’ dal giornale dei leccaculo di Renzi…Vergognatevi….mi fate schifo
L’immagine riporta un presunto articolo condiviso da Repubblica.it dal titolo “Marche: scavano fino al ferimento pur di estrarre quanti più possibile dei nostri connazionali – Sono accorsi a centinaia in tutti i comuni colpiti dal sisma per dare il loro contributo“. Come testo di accompagnamento alla presunta condivisione leggiamo: “Terremoto: immigrati accorsi in massa per aiutare i soccorsi nelle operazioni di scavo“. La foto usata riguarda il terremoto ad Haiti del 2010, riportata all’epoca dal Corriere.it. Anche in questo caso non vi è alcuna traccia di un articolo del genere nel sito di Repubblica e non si trova niente nei motori di ricerca (neanche lato cache).
Ci sono delle osservazioni da fare sulla presunta notizia:
- Repubblica aveva già pubblicato un video il 25 agosto con i migranti che lavoravano nelle zone terremotate;
- i migranti non li mettono di certo a lavorare nelle operazioni di soccorso tra le macerie, siccome quello è un luogo pericoloso dove lavorano persone specializzate (ci sono anche esperti cinesi venuti a dare una mano).
Come per il caso de La Stampa, anche questa immagine presenta errori tipici di chi fa pessimi fotomontaggi. Ingrandendo bene l’immagine è possibile vedere l’elaborazione effettuata sui bordi della condivisione:
I cerchi in rosso evidenziano la zona dell’interruzione del bordo, la linea verde per evidenziare lo stesso tratto in altezza in cui si interrompono, mentre i cerchi gialli evidenziano lo sbordamento dell’immagine sovrapposta (sborda a sinistra rispetto al bordo della condivisione).
La stessa immagine è stata condivisa dalla pagina Facebook “Il Duce Benito Mussolini“, ma ora passiamo alla spiegazione “definitiva” a prova di “utonto”.
ANALISI DEFINITIVA A PROVA DI UTONTO (se non basta è in malafede)
Per i più convinti che non si tratti di una bufala, veniamo ai fatti tecnici legati a Facebook. Prendiamo ad esempio l’articolo condiviso poco fa (27 agosto alle ore 0:50) dalla pagina di Repubblica:
Stesso discorso per il caso de La Stampa (confrontato con il post del 27 agosto alle ore 1:00):
Qualcuno potrebbe dire: “ma sarà uno screen tratto dal cellulare, è diverso!!!1!!1!“. Mi dispiace, ma ecco lo screen fatto con il mio smartphone e il relativo confronto:
Per chi non conosce veramente Facebook e le sue funzionalità in ambito di condivisioni è difficile scoprire l’inganno. Le immagini usate nelle condivisioni degli articoli hanno dei limiti in altezza, obbligatori per Facebook (nel caso la vostra immagine fosse troppo alta verrà inevitabilmente tagliata). Nel caso della falsa condivisione del falso articolo di Repubblica.it l’immagine fuoriesce completamente dai limiti. Nel sito Idearia.it trovate una semplice spiegazione delle varie dimensioni da rispettare (sotto l’infografica completa)
Le due immagini sono molto simili, molto probabilmente ci troviamo di fronte a qualche burlone che ha generato queste e diverse altre immagini per prendere in giro gli utenti.
AGGIORNAMENTO ore 12:39
A parte l’intervento di Francesco Zaffarano de La Stampa al post di Marcello, il signor Tristano Quaglia ha rimosso il suo e ne ha pubblicato un altro dove chiede scusa per l’errore commesso:
Buongiorno…devo fare mea culpa…il post di ieri su un presunto articolo di #Repubblica si e’ FORTUNATAMENTE rivelato una bufala…mi scuso per aver pubblicato un qualcosa senza verificarne prima la veridicita’…
Riporto, inoltre, il mio commento al post di scuse dove il signor Tristano è stato nuovamente insultato nonostante il gesto educato ed intelligente:
Un’osservazione ai commentatori che continuano ad insultare il signor Tristano Quaglia in seguito alla cancellazione del post contenente la bufala e alle sue scuse pubbliche: evitate di farlo ed evitate una pessima figura.
Il signor Tristano, a differenza di altri, ha ammesso l’errore e ha chiesto scusa. Altri avrebbero insistito, avrebbero insultato o bloccato i critici dalla propria pagina perché urlavano “bufala!!!”, in altri casi avrebbero lasciato perdere o cancellato tutto facendo finta di niente. Per questo gesto provo rispetto per il signor Tristano e riporterò questo mio commento in allegato all’articolo che avevo scritto questa notte a riguardo.
Signor Tristano, tanto d i cappello. Se tutti si comportassero come lei ammettendo l’errore e chiedendo scusa il web potrebbe migliorare parecchio.
AGGIORNAMENTO 28 agosto 2:52
Mi segnalano che anche la pagina Facebook “Sputtaniamolitutti” ha condiviso l’immagine alle ore 21:07 del 26 agosto. Non ho resistito e ho “gentilmente” risposto con un commento molto “breve ma intenso”:
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