DISINFORMAZIONE Picchiava i cagnolini e postava le immagini su Facebook, cittadini lo hanno individuato e gli hanno riservato lo stesso identico trattamento

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Il 26 agosto 2016 la pagina Facebook “Camionisti con la pancia” pubblicano un video riportante nell’inquadratura a sinistra un individuo che picchia un cane, mentre in quella a destra il presunto stesso vigliacco che riceve “lo stesso trattamento” da dei “cittadini”:

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Questo tizio picchiava i cagnolini e poi postava le immagini su facebook,.. dei cittadini lo hanno individuato e gli hanno riservato lo stesso identico trattamento
Quanti di voi adesso sono d’accordo del trattamento che hanno riservato a lui e mettere pure il video

Si tratta di un video noto, circola già da anni con il titolo “TODO lo que das, tarde o temprano REGRESA” (tradotto: “tutto ciò che dai, prima o poi riceverai“) ed è il montaggio di due persone e di due storie completamente diverse. Nel frattempo il video fasullo ha ottenuto oltre 47 mila condivisioni Facebook.

Il vigliacco a sinistra

L’uomo che maltratta il cane, nell’inquadratura sinistra del video, sarebbe Tom-Jan Hüsch (il video completo su Liveleak.com). Ne parlavano nel marzo 2014 in questo video dal titolo “Tom-Jan Hüsch der Tierquäler – Sat1 TV-Bericht“:

La storia venne raccontata in un articolo del 7 marzo 2014 del Rhein-zeitung.de:

Das Video kursierte am Freitag auf immer mehr Seiten im Netz. Bei der Betzdorfer Polizei stand das Telefon nicht mehr still. Auch andere Dienststellen, sogar in München, wurden mit weiteren Strafanzeigen zu dem Fall konfrontiert. Die Betzdorfer Beamten stellen daher klar: “Alle strafrechtlich relevanten Möglichkeiten werden ausgeschöpft. Der Fall hatte und hat Priorität.“

Wie die Polizei berichtet, hatte die Ex-Freundin den 20-Jährigen bereits am 17. Februar angezeigt. Demnach hatte sie das Video von ihm per „WhatsApp” auf ihr Handy geschickt bekommen. Er kündigte dort an, „den Bastard zu töten” und drohte jedem, der ihn provoziert, würde es genauso ergehen. Die Polizei rückte am 17. Februar sofort aus, nahm den Hund mit und übergab ihn in die Obhut einer Tierschutzvereinigung. Ein Tierarzt stellte eine Gehirnerschütterung und eine Prellung am Auge fest, zudem fehlte dem Tier ein Zahn. Der Mann kam noch am 17. Februar für einige Tage in eine psychiatrische Einrichtung.

Tom-Jan Hüsch aveva mandato il videoa alla sua ex via WhatsApp, la quale ha contattato la polizia denunciandolo il 17 febbraio del 2014. Intervenuta, la polizia ha sottratto il cane all’uomo, mentre quest’ultimo è stato trasferito in una struttura psichiatrica.

L’uomo picchiato a sangue

Ad essere stato picchiato brutalmente non è Tom-Jan Hüsch, infatti il sito antibufala austriaco Mimikama.at, con un articolo del 16 luglio 2014, sostiene che si tratti di un uomo accusato di omicidio e pestato da un boxer russo. Non viene riportato il nome del boxer dal sito austriaco, ma cercando ulteriormente si comprende che a mostrare l’immagine dell’uomo pestato a sangue è stato il sito Bestgore.com in un articolo del 2 aprile 2014 (attenzione, contiene immagini violente e banner sessualmente espliciti: link all’articolo), mentre il video con le due inquadrature venne diffuso il 15 maggio 2014 (e caricato su Liveleak.com il 15 luglio 2014):

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Magomed Jangubaev (Магомед Янгубаев) is a Russian/Chechen boxer currently living in Germany. He’s had some boxing accomplishments, but nothing that would make him a recognizable name.

This video captures a bloodied man who’s already had enough, receiving vicious beating despite having already been rendered defenseless. The attacker, allegedly is the above mentioned boxer Magomed Jangubaev (sometimes his name is spelled Magomed Yangubaev), the victim is alleged to have been involved in murder.

La pagina Facebook, se vuole comportarsi correttamente, dovrebbe rimuovere il video e chiedere scusa ai propri utenti siccome ha fornito loro un’informazione sbagliata (sempre se non hanno un maggiore interesse alle interazioni e ai nuovi “mi piace” che arrivano proprio grazie ad esso, ma a quel punto sapremo a cosa mirano in fin dei conti).

 

 

 

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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