Grazie a Facebook verrete contattati via WhatsApp dalle aziende per le loro offerte? Facciamo chiarezza

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Circola online il seguente testo:

Abbiamo permesso a Whatsapp di dare il nostro numero a Facebook: possiamo rimediare (ma in fretta)
Preso da una spinta d’amore profondo per tutti i suoi utenti, Facebook ha comunicato che dallo scorso martedì metterà in condivisione i numeri di cellulare degli utenti di Whatsapp con il social. Questo non vuol dire che finalmente otterrete il numero che da settimane la tipa (o il tipo) che stalkerizzate si rifiuta di darvi. Il beau geste di Facebook ha scopi nobili, o almeno così vogliono convincerci a credere, perché con questa condivisione farà uno sforzo per “migliorare le tue pubblicità sul social e le tue esperienze di prodotto”.

Tradotto dal paraculese vuol dire che le aziende che ne faranno richiesta, dietro lauto pagamento, potranno contattarvi anche su Whatsapp per proporvi i loro prodotti. Che si tratti di un’offerta imperdibile dal supermercato vicino casa o di una banca pronta a farvi diventare ricchi se aprite un conto online da loro, solo il tempo potrà dircelo. La funzione di condivisione è già attiva in automatico, sempre nell’ottica di renderci le cose più semplici possibili. E non abbiamo neanche tante scuse, perché nell’aggiornamento della policy della app tutto questo c’era scritto, ma sono pronto a scommettere che su cento lettori, forse un paio (che conosco da anni) si saranno presi la briga di leggere. Se lo aveste fatto, vi sareste resi conto che in fondo alla schermata dei nuovi Termini e Condizioni di utilizzo di Whatsapp, c’era scritto: “Leggi di più sugli aggiornamenti dei nostri termini e della privacy policy”. Vi sareste trovati davanti l’opzione “Condividi le mie informazioni su Facebook” e avreste potuto disattivarla.

Per fortuna a tutto c’è un rimedio, ma tutto ha una scadenza su questa Terra. Dal giorno in cui avete accettato i nuovi Termini avrete solo 30 giorni per poter:
– aprire Whatsapp (vabè, come se vi fosse mai capitato di chiuderlo)
– andare su Impostazioni –> Account –> Condividi info account- eliminare la spunta da quella diabolica autorizzazione
Il processo, questo sì, è irreversibile.

Si tratta di un copia incolla (con un pezzo mancante) dell’articolo del 27 agosto 2016 di LiberoQuotidiano dal titolo “Abbiamo permesso a Whatsapp di dare il nostro numero a Facebook: possiamo rimediare (ma in fretta)“.

C’è qualcosa che non torna, ossia quel “paraculese” in cui secondo l’articolo Facebook e Whatsapp starebbero usando. Le aziende che ne faranno richiesta pagheranno Facebook per potervi contattare anche tramite Whatsapp per proporre i loro prodotti? Il supermercato vicino a casa? Eppure nell’articolo del blog ufficiale di Whatsapp c’era scritto in chiaro quanto segue:

Ma attraverso un maggiore coordinamento con Facebook, saremo in grado di fare cose come monitorare i parametri di base su ogni quanto le persone utilizzano i nostri servizi e combattere meglio lo spam su WhatsApp. E collegando il tuo numero di telefono con i sistemi di Facebook, Facebook potrà offrirti migliori suggerimenti di amici e mostrarti inserzioni più pertinenti se disponi di un account Facebook. Ad esempio, potrai vedere l’annuncio di una società con cui già lavori, piuttosto che l’inserzione di una società di cui non hai mai sentito parlare. Per saperne di più, compreso il modo in cui poter controllare l’uso dei tuoi dati, puoi leggere qui.

Si parla di inserzioni, gestite da Facebook, che per chi ne fa uso sa benissimo si possono fare con un target specifico. Un esempio: per promuovere il “supermercato vicino a casa” creo un’inserzione con i tag specifici (età, sesso, gusti) e la pubblicizzo solo per coloro che abitano nel raggio di 20 km da dove si trova il locale, così da non spendere soldi inutilmente facendo vedere l’inserzione a chi abita dall’altra parte dell’Italia.

Quella di Libero è un’insinuazione, confermata con la frase “solo il tempo potrà dircelo“. Se non succede verrà usata come difesa in caso di critiche, ma se succede si potrebbe sostenere di aver “predetto”. Paraculese?

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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