Circolano diverse foto che ritraggono la capitale del Bangladesh, Dhaka, inondata da “fiumi di sangue”.
Parliamo della nota “Festa del sacrificio“, di cui avevo parlato in un precedente articolo per spiegare come avviene in Italia rispetto agli altri Paesi del mondo, che per una serie di eventi ha generato quello che sembra un fiume di sangue. Sappiate già che tutto quello che vedete non è sangue e l’evento riguarda alcune parti della città.
Ne parla il The Guardian in un articolo del 14 settembre:
Animal sacrifices as part of the Islamic festival of Eid al-Adha have combined with rain in Dhaka to form rivers of blood in the streets of the Bangladeshi capital.
Poor drainage in the city makes flooding a regular fact of Dhaka life. But the problem is rarely illustrated as vividly as it was on Tuesday, after thousands of sheep, goats and cows were slaughtered.
One of the two holiest events in the Muslim calendar, Eid al-Adha commemorates the willingness of the prophet Abraham to sacrifice his son at God’s request.
Authorities in Dhaka said they had established hundreds of designated sacrifice spots in the run-up to the festival to make it easier to clean away blood and animal carcasses.
But local media said most residents eschewed the special areas, preferring to make sacrifices in their garages or on the streets outside their homes.
Cercando informazioni locali, apprendiamo dal sito Dhakatribune.com che il fatto riguardava alcuni quartieri della capitale:
As rainwater built up on the roads of Dhaka and flooded many areas of the capital it got mixed with the blood to create an unusual and gory scene; it appeared as though there were red rivers running across the city.
[…]
However from around 7.30am in the morning, many people were seen slaughtering animals in the streets and their convenient places in several areas including Mohammadpur, Mirpur, Shyamoli, Uttara, Dhanmondi, Niketon.
In pratica, la pioggia incessante nella capitale e il pessimo drenaggio hanno causato quella che possiamo definire “inondazione”, mentre la colorazione delle acque è dovuta si al sangue degli animali sacrificati, ma nonostante le autorità avessero stabilito delle zone dove la popolazione potesse praticare il rito (rendendo di fatto facile le opere di pulizia) buona parte dei residenti dei quartieri citati le hanno evitate preferendo le proprie case, i propri garage o direttamente per strada.
Apprendiamo sempre dal sito Dhakatribune.com che il caso ha creato non poche preoccupazioni a livello igienico sanitario. Nonostante il tutto sia durato per circa 10 ore, molte persone sono entrate a contatto con l’acqua sporca e si teme possano contrarre malattie.
Ecco un video che circola online:
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