Il 23 settembre 2016 diverse testate giornalistiche e siti hanno parlato di un fantomatico regolamento che vieterebbe le foto e le riprese dei deputati fannulloni:
- Camera dei deputati, il nuovo codice vieta foto e riprese di deputati che giocano o che dormono in Aula (TGCom24);
- Camera dei deputati, in vigore il nuovo codice per i giornalisti: vietate le riprese dei deputati fannulloni (Il Fatto Quotidiano – vedi anche tweet di Peter Gomes);
- La Camera dei deputati vieta ai giornalisti di fotografare politici che dormono e giocano (Blastingnews);
- Vietato fotografare gli onorevoli fannulloni (Il Tempo);
- Si salvano i deputati fannulloni: stop alle riprese “non essenziali” (Il Giornale);
- Vietato filmare gli onorevoli che giocano o dormono in Aula (Today – che riprende Il Fatto);
- Camera, deputati che dormono divieto di foto. Con sì M5S (Blitzquotidiano);
- Montecitorio, vietato riprendere i deputati che giocano e dormono in aula (Leggo).
A seguire Il Fatto Quotidiano è stato anche lo StudioCataldi:
Nessuna “tirata d’orecchie” per i parlamentari sorpresi a schiacciare un sonnellino o a giocherellare. Anzi, in loro soccorso, arriva il nuovo codice di autoregolamentezione che, come riportato da “Il Fatto quotidiano”, sarà in vigore dal prossimo 10 ottobre.
A smentire l’esistenza di nuovi regolamenti è l’Ufficio Stampa della Camera dei Deputati attraverso il seguente comunicato:
23/09/2016
NESSUNA NUOVA NORMA PER FOTOGRAFI E CINEOPERATORI ALLA CAMERA
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In merito ai recenti articoli di stampa, l’Ufficio Stampa della Camera dei deputati precisa che non c’è alcuna nuova disciplina in merito all’attività di foto e cineoperatori all’interno dell’aula di Montecitorio. Come è noto agli operatori dell’informazione che frequentano la Camera, esistono norme di condotta per tutti coloro che assistono alle sedute e, fin dal 2011, un codice di autoregolamentazione per fotografi e cineoperatori che è rimasto invariato ed è stato semplicemente risottoposto in questi giorni ai soggetti interessati in occasione dell’introduzione di una nuova modalità di accredito via internet per l’accesso alle tribune dell’aula.
Ecco cosa prevede il “regolamento” del 2011:
1) non diffondere fotografie e riprese visive atte a rilevare comunicazioni telefoniche, telematiche e epistolari di parlamentari e di membri del Governo presenti in Aula che evidenziano un carattere esclusivamente privato delle stesse;
2) non diffondere fotografie e riprese visive non essenziali per l’esercizio del diritto di cronaca relativa all’attualità e/o allo svolgimento dei lavori in Aula;
3) non utilizzare tecniche di rielaborazione di riprese fotografiche e visive che comportino un danno alla dignità dei parlamentari e dei membri del Governo presenti in Aula e al diritto alla riservatezza di cui ai punti precedenti.
Sono esplicitamente vietate le riprese delle comunicazioni tra parlamentari (vi ricordate gli appunti di Berlusconi?), ma fotografare un parlamentare che dorme o guarda la partita di calcio non è affatto vietato se la seduta è in svolgimento. Nel caso la seduta sia sospesa dal Presidente di turno non sarà possibile fotografare o riprendere perché non c’è più il presupposto del punto 2 (“svolgimento dei lavori in Aula“).
Ricordiamo anche la foto di Alessandro Di Battista che durante i lavori in aula guardava una partita di calcio:
Per le foto rielaborate (punto 3), i fotografi dovranno pubblicare così come scattate (una rielaborazione che non comporti danni all’immagine può essere fatto), ma al di fuori nessuno vieta di fare questo:
I punti sono citati nell’articolo 5 dello Statuto dell’Associazione Fotografi Parlamentari (PDF).
Diversamente La Stampa, che nell’articolo intitolato “Foto rubate alla Camera: un nuovo caso sui divieti” riporta il comunicato stampa della Camera dei Deputati.
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