Il 27 settembre 2016 un utente di nome Carlo ha pubblicato nel gruppo Facebook “Uniti contro i sinistri” il seguente post con la seguente immagine:
IMMIGRATI DEL CENTRO PROFUGHI DI SAN BERNARDO SUL BRENTA! IN RIVOLTA PERCHE’ LA STRUTTURA E’ SITUATA VICINO A UN CANILE, ANIMALE DA LORO CONSIDERATO IMPURO! CONDIVIDI PER FAR SAPERE CHI STIAMO OSPITANDO, GRAZIE RENZI E BOLDRINI!
L’immagine mostra una donna musulmana che tiene in mano un cartello con l’immagine di un segnale di divieto ai cani e la scritta “Cani di merda”. Oltre 77 mila condivisioni Facebook per questa bufala, infatti nei commenti qualche utente (più intelligente) pubblica la vera foto:
Persino il buon Drogo se ne è occupato su NextQuotidiano:
La foto infatti riguarda le proteste nel mondo islamico scatenate dal gesto del reverendo Terry Jones che nel settembre 2010 a Gainsville in Florida diede fuoco ad una copia del Corano dopo averlo “processato” pubblicamente durante l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. La foto originale non è nemmeno stata scattata negli USA, è stata scattata fuori dall’ambasciata statunitense in Indonesia.
Le reazioni degli utenti, anche recenti, sono evidenti. Ecco una delle condivisioni più recenti a dell’utente Angela:
Non vi farei nemmeno toccare il suolo Italiano. … non ne siete degni
Gente di merda,ancora grazie che siete qui….
i cani ci sono e ci saranno sempre… gli impuri siete voi !
Cercate di rispettare la nostra cultura,ho tornate a casa vostra… qui siete solo ospiti
Poi ci sono quelle condivisioni e quei commenti degni dei casi registrati nel noto gruppo Facebook “Club Luigi Di Maio“:
Avevo già criticato episodi simili, in cui certe persone pensano che “trollare” in quel modo non portino delle conseguenze. Basti pensare a come certe bufale possano un giorno far scendere in piazza chi c’ha creduto, come nelle due storie che ho riportato nel mio articolo “Se credete che le bufale non possano creare disordine sociale vi sbagliate di grosso“.
Quando il trolling ottiene lo stesso risultato dei bufalari che istigano odio
Avevo già criticato episodi simili, in cui certe persone pensano che “trollare” in quel modo non portino delle conseguenze. Basti pensare a come certe bufale possano un giorno far scendere in piazza chi c’ha creduto, come nelle due storie che ho riportato nel mio articolo “Se credete che le bufale non possano creare disordine sociale vi sbagliate di grosso“.
Ricordo, inoltre, il mio articolo sul caso “AvanguarTia nera” dal titolo “Quando il trolling ottiene lo stesso risultato dei bufalari che istigano odio“:
Qualcuno in passato mi aveva detto “ma perché ti metti a sbufalare le pagine dei troll?“, oppure mi criticava dicendo “ti prendi troppo sul serio“. Il problema è che non si rendono conto del danno che provocano certe pagine pensando di essere simpatiche, ma di fatto stanno ottenendo lo stesso risultato dei bufalari che istigano odio. Se insistete a voler fare trolling almeno cambiate.
Lo stesso autore del post bufala pubblicato nel gruppo Facebook si è dichiarato “stupito” per quanto è accaduto con la sua “trollata” con il seguente post nella sua bacheca:
non ci posso credere!! quanti boccaloni ci sono cascati!! no esiste san bernardo sul brenta e la foto è falsa come la notizia!!!
Sicuramente si è divertito per quello che ha fatto:
Successivamente commenta divertito ad una utente che lo considera “una persona triste“, ma viene giustamente criticato in seguito alla sua risposta:
Laura: “Sei una persona triste”
Carlo: “sono molto più divertenti quelli che hanno abboccato!”
Laura: “Dovrei ridere?”
Maria: “Sei un povero idiota che non sa che ca…o fare !”
Lisa: “Condivido… idiota al cubo”
Giulio: “imbecille”
Jenny: “Dirti che sei un cretino è poco, come cavolo ti viene in mente di divulgare una stupida bufala che non farà altro che indignare gli altri analfabeti funzionali come te?”
Sono anni che lotto contro le bufale diffuse da coloro che hanno interesse a sfruttare la credulità degli utenti per monetizzare e per evidenti scopi politici, non è affatto una novità che ci sia gente che caschi di fronte a certe falsità, perché diamine “divertirsi” in questo modo?
Chi diffonde queste stronzate (si, l’ho scritto), pensando di essere simpatico e di divertirsi leggendo le reazioni degli “utonti”, risulta di fatto complice del degrado e del problema culturale che affligge la nostra società.
Drogo, nel suo articolo, conclude con questa frase che condivido a pieno:
Una trollata insomma, ma nessuno degli indignati lo scoprirà mai e anche questa contribuirà ad aumentare la rabbia contro i “profughi” che Renzi e la Boldrini importano nelle nostre case.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.