Il 29 settembre 2016 LiberoQuotidiano pubblica un articolo dal titolo “Laura Boldrini sputa in faccia ai poliziotti: “Mi urtate”. Cosa li costringe a fare“, estremamente clickbait, che ha superato le 7 mila condivisioni Facebook. Leggiamo il testo:
Non voleva la polizia intorno Laura Boldrini a Pescina, in provincia de l’Aquila. A denunciarlo è il Siulp, sindacato di polizia che spiega che in quella occasione era stato predisposto il servizio di ordine pubblico che prevedeva “l’impiego di una consistente aliquota di personale in divisa e in abiti civili composta dal dirigente del servizio, 7 poliziotti, 5 carabinieri, il settore anticrimine del Commissariato di Avezzano e la Digos”. Tuttavia – scrive in una nota indirizzata al questore Alfonso Terribile il segretario generale provinciale del Siulp Fabio Lauri – per questo dispiegamento di risorse la prima indicazione era stata quella di trovarsi un nascondiglio in modo da rendersi invisibili alla terza carica dello Stato”.
Il Siulp, inoltre, ha anche evidenziato quanto accaduto la stessa sera del 24 settembre quando la presidente ed altre persone che avevano partecipato al meeting si sono recati in un ristorante locale. In questa occasione “un’accompagnatrice della Boldrini, presumibilmente un funzionario di Polizia – sempre secondo quanto riferito da Lauri – suggeriva al dirigente del servizio di non far avvicinare poliziotti al locale in quanto, tale presenza, avrebbe potuto urtare la suscettibilità della presidente”.
Avete letto da qualche parte che la Presidente della Camera abbia sputato in faccia ai poliziotti? Solo nel titolo!
La storia continua con l’articolo de Il Giornale del 29 settembre dal titolo “Se quando arriva la Boldrini la polizia deve nascondersi“:
E così è stato fatto, con risultati tragicomici: “Poliziotti e carabinieri con relativi mezzi di trasporto – denuncia Lauri in una lettera di protesta alla questura aquilana – sono stati costretti con grande imbarazzo a nascondersi nei meandri più remoti del paese: una volante dietro un fienile, la gazzella dei carabinieri sotto un ponte…” Una scena umiliante per la professionalità e per la divisa delle forze dell’ordine, tanto che per il pomeriggio il responsabile avrebbe mantenuto in servizio solo il personale in abiti civili.
Il tutto viene spiegato da Abruzzoweb.it in un articolo del 28 settembre (il giorno prima di Libero e Il Giornale) dove vengono riportate le dichiarazioni della Questura:
L’AQUILA – È arrivata puntuale la spiegazione della questura dell’Aquila dopo che il sindacato di polizia Siulp aveva protestato perchè le forze dell’ordine in servizio sarebbero state costrette a “nascondersi” durante la visita del presidente della Camera Laura Boldrini sabato scorso a Pescina (L’Aquila) per un evento politico.
In merito all’impiego “della Forza pubblica in occasione della partecipazione del presidente della Camera dei deputati On. Laura Boldrini a Pescina sabato 24 settembre – scrive la Questura – ad un dibattito organizzato nell’ambito del meeting nazionale del Centro Democratico, si precisa che la predisposizione dei servizi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è responsabilità esclusiva del Questore, autorità di pubblica sicurezza, e non della Camera dei deputati“.
Quindi è chiaro che la scelta non sia stata dettata dalla Camera dei Deputati o dall’Ufficio di Presidenza della stessa, bensì dal Questore Alfonso Terribile.