Il Non Statuto del Movimento 5 Stelle e le regole quando convengono #VaffanQuorum

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Il Blog di Beppe Grillo pubblica il risultato delle votazioni per le modifiche al Non Statuto e al Regolamento del Movimento 5 Stelle. Ve lo dico subito, il quorum non è stato raggiunto:

L’esito delle votazioni è il seguente:
– il numero degli iscritti al MoVimento 5 Stelle alla data del 1.1.2016 abilitati a partecipare al voto è pari a 135.023;
– hanno partecipato alla votazione 87.213 iscritti al MoVimento 5 Stelle entro il 1.1.2016 abilitati al voto;
– sul primo quesito “Sei d’accordo nel modificare il non Statuto con il nuovo testo aggiornato proposto”, risultano espressi 86.228 voti totali, suddivisi in 79.007 SI e 7.221 NO;
– sul secondo quesito “Sei d’accordo nel modificare il Regolamento con una delle due versioni aggiornate proposte”, risultano espressi 82.659 voti totali, suddivisi in 75.947 SI e 6.712 NO;
– sul terzo quesito “Nel caso che si proceda alla modifica del Regolamento, quale delle due opzioni preferiresti”, risultano espressi 82.606 voti totali suddivisi in 61.071 preferenze per l’opzione “Preferisco la versione CON le espulsioni” e 21.535 preferenze per l’opzione “Preferisco la versione SENZA espulsioni”.

La matematica dimostra di fatto che quei 87.713 iscritti votanti non raggiungono il famoso quorum del 75% (infatti è stato raggiunto il 64,60% circa).

C’è da dire che in molti, avversi al Movimento, dubitavano sull’esito del voto e qualcuno temeva che, in mancanza di un organo terzo di controllo, il risultato potesse essere manipolato. Dubbio o timore che poteva venire a chiunque, vista una buona dose di complottismo che non manca da entrambe le parti, chi sui voti e chi sui frigoriferi , ma il “Blog delle Stelle” pubblica un documento della DNV GL Business Assurance che ne certifica la validità (PDF).

Tuttavia, Grillo e i suoi non mollano e cercheranno di confermare il voto nonostante tutto:

2) Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato contrario alla logica del quorum. Per noi chi partecipa e si attiva conta e ha il diritto di prendere le decisioni. In ogni caso ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti.
3) Oltre il 90% di chi ha votato si è espresso a favore dell’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento e più del 70% per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni. Faremo in modo che questa chiara volontà venga rispettata in ossequio alle leggi attuali: i nostri avvocati sono già al lavoro per questo.
4) Processi, burocrazie, codici e codicilli non possono fermarci perché siamo uniti e compatti verso lo stesso obbiettivo. Il MoVimento 5 Stelle trova difficoltà a essere riconosciuto dalle leggi attuali perché la sua struttura e organizzazione è molto più innovativa e avanzata di quelle regolamentate dai codici. Proprio per questo il nostro caso è destinato a fare giurisprudenza.

Un quorum previsto dal Codice Civile all’articolo 21:

Le deliberazioni dell’assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli associati. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti (1). Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità [18, 22] gli amministratori non hanno voto.
Per modificare l’atto costitutivo e lo statuto, se in essi non è altrimenti disposto, occorrono la presenza di almeno tre quarti degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti [16].
Per deliberare lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio [31 ss.] occorre il voto favorevole di almeno tre quarti degli associati [disp. att. 11] (2).

Il Movimento 5 Stelle potrebbe giocare sul fatto che la loro è una “non associazione”, come riportato nel loro Non Statuto, ma quanto detto dal tribunale di Napoli in seguito al ricorso degli iscritti espulsi parla chiaro:

Il Movimento 5 Stelle è un partito a tutti gli effetti. E’ la conclusione alla quale è arrivato il tribunale di Napoli che ha accolto il ricorso di una ventina di attivisti partenopei espulsi l’inverno scorso dal movimento di Beppe Grillo. Spiegano i giudici nella loro ordinanza di 11 pagine che “nonostante il Movimento 5 Stelle nel suo statuto (“Non Statuto”) non si definisca “partito politico”, ed anzi escluda di esserlo, di fatto ogni associazione con articolazioni sul territorio che abbia come fine quello di concorrere alla determinazione della politica nazionale si può definire “partito” ai sensi dell’articolo 49 della Costituzione.

La parola agli avvocati che cercheranno una scappatoia per approvare il voto e (polemichetta) giustificare in qualche modo anche gli SMS mandati agli iscritti invitandoli a votare.

Della serie #VaffanCodiceCivile e soprattutto #VaffanQuorum, ma il problema che si devono porre non è questo, come avviene pure nei casi dei referendum: se la gente non vota c’è un motivo, va trovato e risolto, ma mentre per i referendum bisogna andare nella sacrosanta cabina elettorale presso il proprio seggio, uscendo da casa e presentando documenti, per un voto online dove si poteva fare un click tramite il proprio cellulare non c’è stato verso (neppure gli sms son bastati).

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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Regolamento in vigore dal 5 settembre 2016 - Aggiornato 26 agosto 2017.