Claudio Paudice, il giornalista dell’Huffington Post che aveva pubblicato in diretta le foto della manifestazione a favore del Sì al referendum, punzecchia via Twitter la senatrice del Partito Democratico Maria Spilabotte, colpevole di aver diffuso una foto che non ha nulla a che fare con il recente evento. Ecco il tweet di Claudio pubblicato alle 13:36 del 31 ottobre 2016:
Claudio: “La senatrice Pd Spilabotte pubblica una foto palesemente falsa della manifestazione di sabato a Piazza del Popolo #sivainpiazza”
Come se non bastasse, anche l’account Twitter dei Senatori del PD condivide il tweet della Spilabotte:
Claudio: “@nonleggerlo @ciafella si ma era stata rt anche da account senatori pd”
Tutto è stato rimosso, sia il tweet della senatrice che quello dell’account dei Senatori del Partito Democratico, ma rimane traccia di tutto.
La foto non riguarda affatto la manifestazione di sabato 29 ottobre, bensì quella della manifestazione del 2009 contro Silvio Berlusconi e a favore della libertà di stampa:
Incuriosito, noto che l’immagine condivisa da Maria Spilabotte riporta un logo:
Il logo riporta le seguenti scritte:
il gruppo Facebook del Partito Democratico
per Matteo Renzi insieme
Vado a cercare un gruppo Facebook che corrispondesse a tale nome e trovo l’immagine in questione. Ecco il post di tal Tania, pubblicato nel gruppo “per Matteo Renzi insieme” (di cui è admin) alle ore 9:00 del 31 ottobre 2016:
Ieri sera ho pubblicato sulla pagina “Per Matteo RENZI insieme ” un post sulla manifestazione di sabato 26 ottobre 2016 “la piazza è del PD”
Per un mio errore, ho sbagliato foto ,ne ho pubblicato una risalente al 2009.
Mi scuso ,un errore in assoluta buona fede, ho provveduto a rimuovere il post e a ripubblicare con quelle giuste .
Solo chi non fa non sbaglia.
Post incriminato
Le foto originali della manifestazione
È evidente che la senatrice del PD si sia fidata della foto pubblicata dalla pagina Facebook “Per Matteo RENZI insieme“, che poi l’aveva rimossa per far posto a quella pubblicata alle 7:40 del 31 ottobre 2016:
Capita quando si condividono le cose senza verificare, i sostenitori del PD non ne sono immuni.
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