Quello che molto spesso gli utenti non riescono a comprendere è che una bufala è una bufala in quanto tale, così come i fatti sono fatti. Diffondere falsità per screditare l’avversario non vi rende migliori in alcun modo, al contrario vi fa perdere credibilità.
Di recente mi è stata segnalata un’immagine alquanto dubbiosa che riporta Alessandro Di Battista e Riccardo Nuti del Movimento 5 Stelle mentre posano mostrando un cartello a favore del No al referendum del 4 dicembre.
Votate NO altrimenti 60 di noi ritorneranno disoccupati come prima… grazie!
Un falso evidente, anche perché la foto venne diffusa nel 2014 e per tutt’altra ragione (il cartello venne ripreso anche da altri parlamentari):
#FuoriGenovese
Genovese (PD) può fuggire all’estero.
Votiamo il suo arresto oggi con voto palese
In una delle condivisioni, però, noto la risposta dell’utente che l’aveva condivisa di fronte al commento di un amico che fa notare la bufala stessa:
Rossella: “Non sono diversi da tutti gli altri”
Ottavio: “si vede lontano un km che sul foglio l’anno scritto dopo nella foto … è un montaggio fotografico !!!!! SVEGLIA !!!! UN FAKE ….!!! COME IL SI E COGLIONI CHE NON CAPISCONO … HA HA HA HA ….”
Rossella: “Questa può essere ma non credo si allontani dalla realtà….ribadisco SONO COME TUTTI GLI ALTRI!”
Questa scusa l’ho letta ovunque, indifferentemente dal soggetto danneggiato dalla bufala. Nonostante l’evidenza della falsità, c’è un desiderio impressionante di avere ragione per forza. No, condividendo una bufala non si ha ragione per niente e non aiuta affatto nessuno.
Sono cose che cerco di spiegare a tutti voi lettori, soprattutto nella mia pagina Facebook. Imparate a non farvi sopraffare dal vostro tifo e siate tutti autocritici verso i vostri stessi beniamini.
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