Il caso della messa per i militari caduti “cancellata” per gli islamici e la Lega Nord

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Il Giornale pubblica il primo novembre 2016 un articolo dal titolo “‘Ci sono troppi alunni islamici’ Cancellata la Messa per i militari caduti“:

Niente Messa per l’anniversario del 4 novembre. Uno sfregio alla memoria delle decine di migliaia di ufficiali e soldati italiani che sacrificarono la propria vita nel raggiungimento dell’ideale supremo della Vittoria nella Grande Guerra.

Così moltissimi cittadini di Malo, in provincia di Vicenza, hanno vissuto la decisione di abolire la tradizionale Santa Messa per le scuole in occasione del 4 novembre, festa delle Forze Armate e anniversario della Vittoria. Il motivo? La volontà di “rispettare gli alunni delle altre religioni”.

Al parrocco don Giuseppe Tassoni è stato richiesto di benedire solamente la corona d’alloro, senza celebrare la funzione religiosa. Il sacerdote, però, si è rifiutato proprio di presenziare: “Rinuncio alla benedizione della corona per la scelta laica – spiega al Giornale di Vicenza – Pregheremo in duomo.”

In Comune, però, sono stati inflessibili: “La Messa costitutiva un problema per la scuola – tenta di giustificarsi l’assessore al Sociale Irene Salata – Mi è stato detto dalle insegnanti che si trattava di una questione di “tutela”. Perciò quest’anno abbiamo deciso di eliminare qualsiasi elemento potesse ostacolare la presenza dei bambini.” Una linea condivisa anche dal dirigente scolastico, che ricorda come “il 13% degli studenti sia ormai di origine straniera”.

La decisione dell’amministrazione municipale però ha suscitato le ire di diverse associazioni di ex combattenti e del comitato di cittadini “Prima noi”, che hanno dato vita a una virulenta protesta sul web.

La fonte è l’articolo del Giornale di Vicenza intitolato “«Tanti islamici» Salta la messa in onore dei Caduti“:

La decisione di escludere la messa dal programma è stata presa alla luce delle problematiche sollevate non tanto dalla comunità straniera o dai genitori dei bambini di diverse religioni, ma dalle insegnanti della scuola primaria e secondaria.

«La messa costituiva un problema per la scuola – afferma l’assessore al sociale, Irene Salata –: mi è stato detto dalle insegnanti che si trattava di una questione di “tutela”. Perciò, quest’anno, abbiamo deciso di eliminare qualsiasi elemento potesse ostacolare la presenza dei bambini».

Ecco che arriva Matteo Salvini, il quale interviene con il seguente post dalla sua pagina Facebook il 2 novembre:

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QUESTA È FOLLIA!
A Malo, in provincia di Vicenza, A RISCHIO la MESSA del 4 novembre per le scuole in memoria dei caduti in guerra, per rispetto degli “alunni islamici”…! Ora, forse, dopo tante proteste, cambiano idea… Per certi insegnanti e dirigenti scolastici INTEGRARE significa VERGOGNARSI del proprio passato e dei propri valori? Io dico che a vergognarsi dovrebbero essere loro.

Come riportavano sia Il Giornale di Vicenza che Il Giornale, la decisione è stata presa dal Municipio di Malo. Qualcuno dica a Salvini che la sindaco di Malo, Paola Lain, è stata eletta con i voti della Lega Nord:

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MALO – La comunità maladense premia con buon margine la continuità politica con l’elezione a sindaco di una donna, Paola Lain, 51 anni, sposata, 1 figlio, libera professionista come consulente del lavoro, a capo della civica “Paola Lain Sindaco” che raggruppa Lega nord, Civica Centro-Destra e ChiAma Malo.

Il problema non erano i bambini islamici, la stessa sindaca Paola Lain risponde alle polemiche:

MALO – «Si è creato un problema dove non c’è mai stato. I bambini e i ragazzi delle scuole hanno partecipato alla cerimonia anche lo scorso anno – sottolinea il sindaco Paola Lain – proprio perché sono arrivati dopo la sfilata del corteo e dopo la messa. Questo per rispettare quanto prevede la legge in relazione alla laicità dello Stato, che pone una serie di limitazioni agli atti di culto, in questo caso particolare, fuori dalla scuola in orario scolastico. Spero che il dirigente scolastico e i docenti diano la loro adesione a partecipare in massa alla commemorazione, nel pieno rispetto della legge e delle nostre tradizioni».

«L’idea di far partecipare glialunni a tutta la cerimonia, messa compresa – prosgegue la Lain – ha creato delle problematiche dato che il dirigente scolastico e i docentidevono tenere in conto di tutti gli aspetti, compreso quello degli alunni di diverso credo religioso, che avrebbero dovuto essere dislocati in altro luogo per il solo tempo della durata della funzione religiosa. Per cui, quello che era un semplice aspetto organizzativo, purtroppo è stato trasformato, in buona fede, in un problema di tutt’altra portata, perché volendo privilegiare la partecipazione massiccia del mondo scolastico, si è finito per penalizzare risvolti religiosi che per noi sono altrettanto importanti, per non dire prevalenti, considerato che non stiamo parlando di una semplice messa, ma di una vera e propria commemorazione religiosa in memoria e in onore di chi ha perduto la vita per il bene della Patria e dei propri concittadini».

La messa alla cerimonia del 4 novembre ci sarà.

Non solo. Nell’articolo del Gazzettino dove risponde la sindaca di Malo c’è una conclusione da tenere d’occhio:

Il Comune aveva inizialmente invitato le scolaresche alla cerimonia del 4 novembre con sfilata, orazione ufficiale, visita a una mostra sulla Grande guerra e messa, ricevendo un sì condizionato alla cancellazione della messa. Una richiesta formulata nel nome della laicità nella scuola, apparsa ad alcuni come un “cavallo di Troia”, optata da alcune maestre che utilizzerebbero i ragazzi musulmani presenti nelle loro classi per occultare il proprio laicismo. In Italia la legge in relazione alla laicità dello Stato pone per gli istituti scolastici una serie di limitazioni agli atti di culto negli orari di lezione, ma non di divieti, con il benestare della direzione scolastica.

La messa ci sarà, ma la situazione che si è creata risulta alquanto tragicomica.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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