Il 3 novembre 2016 la pagina Facebook “Welcome to the Future” pubblica un video assai dubbioso che ha superato le 11 mila condivisioni:
QUESTI BULLI NON SONO STATI ANCORA IDENTIFICATI…. BISOGNA FERMARLI ! ! !
E’ RICHIESTA LA CONDIVISIONE DA PARTE DI TUTTI VOI
AIUACI A FARLI IDENTIFICARE
Si, è scritto proprio “aiuaci”, non è un errore mio.
Alla fine del video viene posto un link con scritto “Aiuaci a farli identifica…” (vedi immagine sopra) che una volta cliccato si viene reindirizzati al sito di Blastingnews.com all’articolo dal titolo “Inter, adesso non ci sono più alibi né scuse“:
Mi domando cosa accidenti abbia a che fare l’Inter con questo video, l’unica risposta riesco a formulare è che colui che ha condiviso il video aveva come obiettivo far raggiungere delle visite in più all’articolo di Blastingnews.com.
Mi domando, inoltre, quanti utenti si sono resi conto della lingua parlata dai ragazzi. Qualcuno potrebbe pensare che siano dei bulli stranieri (o immigrati) che abusano di un ragazzino (magari italiano, chi lo sa), ma quanti hanno ragionato e sono giunti alla conclusione che sia un video proveniente dall’estero?
Stefano: “Stranieri, fortunati che non sono delle mie parti”
Salvatore: “appenderli a testa in giu’ vino a che giunge il sangue in testa e muoiono guardarli e sorridere come anno fatto loro, non voglio sbagliare ma con loro cera pure un negro ?”
Andrea: “Sono italiani? Non in galera. In mano ai parenti del ragazzo. Porca puttana se lo facessero a mio figlio gli strappo il cuore a vivo maledetti”
Di questa storia ne parlò l’inglese Mirror in un articolo del 20 ottobre:
A 15 year old boy who was invited to tour DJ Jeremy Vine ‘s BBC studio after he was videoed being attacked by two thugs was actually buying drugs, it was revealed today.
The two 17-year-olds, who cannot be named for legal reason, filmed themselves knocking out the lad in woodland near Romford.
The footage of the shocking attack back in July was shared online and even inspired the Radio 2 DJ to write an open letter offering support to the victim and sharing his experience of being ‘bullied’.
[…]
The two teens who carried the attack, pleaded guilty at Barkingside Youth Court to one charge of GBH each.
The court heard the victim, whose identity is protected, met the defendants for the first time when he went to Raphael Park, Romford, to buy some drugs.
[…]
Prosecutor Simon Arloff said: “The complainant went to the park with these defendants and a third defendant, who is not here, into the woods, to buy cannabis.
La vittima di 15 anni è stata invitata dalla BBC a parlare dell’atto, ma la storia si è fatta ancora più strana perché il ragazzo non era vittima di bullismo: era andato dai ragazzi 17enni a comprare della cannabis e qualcosa non è andato bene (ciò non toglie la condanna del loro gesto violento). Non solo, entrambi sono stati subito identificati e hanno ammesso le loro colpe di fronte alla “Youth Court” di Barkingside (per intenderci, il tribunale minorile).
L’ennesima inutile caccia all’uomo. State ancora condividendo per cercare di identificare i colpevoli dell’atto violento? No, non siete eroi, siete solo delle persone che sono state prese letteralmente in giro dalla pagina Facebook.
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