Di fatto Hillary Clinton ha preso più voti di Donald Trump, ma quest’ultimo è diventato Presidente degli Stati Uniti. Giusto l’altro giorno Toninelli del M5S la definiva la più antica democrazia del mondo, come è possibile che ciò avvenga?
Stiamo parlando di una differenza di centinaia di migliaia di voti (circa 668 mila, secondo il rapporto pubblicato sul sito della CNN), altro che “noccioline”, ma quel che conta in America sono i 538 grandi elettori.
I grandi elettori americani sono praticamente dei delegati, i quali voteranno il Presidente degli Stati Uniti senza un vincolo di mandato effettivo. Infatti, essi potrebbero benissimo rifiutarsi di votare il Presidente del partito per il quale sono stati scelti, anche se in alcuni Stati tale gesto verrebbe punito penalmente (in Carolina del Sud, Carolina del Nord e Michigan è previsto addirittura l’annullamento del voto e la sostituzione del grande elettore).
Ragioniamo in questi termini: in Italia ad ogni regione spetta un numero limitato di deputati e senatori (a seconda della legge elettorale) da eleggere tramite il voto popolare, questi poi andranno a formare il Parlamento che darà la fiducia o meno ad un Presidente del Consiglio o un altro (ricordo che neanche in Italia viene eletto direttamente il Primo Ministro).
Contrariamente al nostro sistema, che considera il numero di abitanti per regione, quello degli Stati Uniti ha tutt’altro criterio di ripartizione.
Basti pensare che, oltre alla presenza di un numero di grandi elettori superiore in alcuni Stati meno popolati rispetto ad altri, in ben quarantotto stati è previsto un sistema maggioritario secco dove la lista di candidati vincitrice viene eletta in blocco (il sistema viene chiamato “winner-takes-all“).
Bisogna considerare, al fronte di questi elementi, anche un ulteriore considerazione: il numero di voti di scarto della Clinton rispetto a Trump sta anche nel fatto che in alcuni Stati i democratici hanno distanziato notevolmente i repubblicani, ma con un numero di grandi elettori basso rispetto al risultato ottenuto. Per intenderci, immaginate che in uno stato la Clinton abbia vinto con il 90% dei voti guadagnandosi 3 grandi elettori, mentre in un altro abbia perso per 1 voto perdendo a sua volta 3 grandi elettori.
La sconfitta di Hillary Clinton e dei democratici non è affatto uno scandalo, anche perché situazioni di questo genere sono già avvenute in precedenza: George W. Bush vinse contro Al Gore, anche se quest’ultimo ottenne circa mezzo milione di voti in più.
A rigor di logica, chiunque sostenga che negli Stati Uniti sia stato eletto un Presidente direttamente dai cittadini è di fatto errato ed è una situazione leggermente simile a quella italiana: non è il cittadino che sceglie il Presidente del Consiglio, ma vota il Parlamento che a sua volta nominerà il Premier. Se non ci credete, prima di votare al prossimo referendum fatevi una letta alla Costituzione italiana.
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