Il 20 novembre 2016 la pagina Facebook “Giornale 24ore” (ormai un classico sentire nomi di questo genere per attirare utenti) condivide un articolo del sito Tg24italia.com (ecco, ve lo dicevo) dal titolo “Il bimbo è autistico, la maestra gli strappa il microfono alla recita“:
VEROGNATI! QUESTO VIDEO DEVE FARE IL GITO DEL MONDO. PROPRIO TU DOVRESTI DARE L’ESEMPIO!
Oltre 15 mila condivisioni per il video, pubblicato su Youtube il 16 novembre 2016 dal canale di “Amanda Riddle“:
Amanda è la madre di Caleb, il bambino a cui sarebbe stato negato il microfono durante una recita della “Festa del Ringraziamento” presso la Nutter Fort Elementary School di Harrison County (West Virginia, Stati Uniti). La maestra, a quanto risulta, si chiamerebbe “Mrs. Lindsey” e contro di lei sarebbero nate alcune petizioni per chiederne le dimissioni.
Ecco il post Facebook di Amanda (attualmente non raggiungibile, ma salvato tramite la cache di Google):
Troviamo un altro video condiviso sempre il 16 novembre da Kent Squires, compagno di Amanda e padre di Caleb, nella pagina Facebook “Autism Speak“:
This is my little boy in his thanksgiving play he is the last kid and has level one high functioning autism he has the biggest heart and always happy now watch it and see what a teacher of kids does to him he has came home from school and said he gets to say gobble gobble cause he was playing the Turkey ? I am reaching out to see if something can be don’t
Amanda non si è fermata alla sola denuncia online e, oltre a condividere l’articolo del sito Wvalways.com, ha creato un gruppo Facebook dal nome #TeamCaleb:
Nello stesso articolo del sito Wvalways.com, pubblicato il 16 novembre e condiviso lo stesso giorno da Amanda, si racconta nel dettaglio la storia con un particolare in più, ossia che Caleb aveva usato il microfono già in precedenza (e più volte) nonostante non fosse previsto alcun suo intervento nella recita:
A video posted by the parents of a student at Nutter Fort Elementary School in Harrison County went viral on Facebook Wednesday. Two videos were posted of the incident that occurred during the school’s Thanksgiving program.
The first, a 17-second video, shows a student, who is described by his father as having high-functioning autism, stepping up to the microphone as a teacher grabs it away. A second, 12-minute video shows a large portion of the play leading up to the incident that is shown in the first video and shows the student speaking into the microphone several times.
Superintendent of Harrison County Schools Mark Manchin said the Board of Education will investigate the video, which he said he found concerning at first view, just like any other parent.
Manchin said he talked with the teacher and principal and plans to meet with them Thursday regarding the incident. Manchin said he believes there was no malice behind the act and to his knowledge, the boy never had a speaking part. At the point when the teacher grabbed the microphone, the play was over, he said.
Insomma, nel video pubblicato da Amanda (più completo e lungo, ben 12 minuti), Caleb sarebbe intervenuto più volte, mentre nel video condiviso dal padre viene mostrato solo la parte della maestra che gli nega l’utilizzo. Il sovrintendente della scuola, Mark Manchin, crede che il gesto della maestra non sarebbe stato dettato dalla cattiveria, ma dal fatto che la recita era conclusa e che il bambino non aveva mai avuto una parte in cui doveva parlare.
Il servizio video realizzato da Inside mostra lo spezzone in cui Caleb intervenne al microfono una prima volta, per poi vederselo negare successivamente:
Nell’articolo pubblicato da Inside, pubblicato il 18 novembre, Amanda spiega ulteriormente il motivo della sua rabbia:
“She went up and she snatched that microphone from him,” she said. “What would it have hurt to give him a few extra seconds to say ‘gobble, gobble’?”
Tradotto: “Si è alzata e ha strappato il microfono. Cosa ci sarebbe stato di male nel dargli qualche secondo in più per dire ‘gobble, gobble’?”
Effettivamente la maestra poteva anche lasciar fare, cosa cambiava?
Rimane il dubbio del perché la madre abbia rimosso (oppure oscurato) il video linkato dal sito Wvalways.com, tuttavia rimane quello da lei condiviso nella pagina Facebook dello stesso sito:
Il 20 novembre, infine, arriva il comunicato ufficiale del sovrintendente della scuola in merito all’episodio:
To all,
We deeply regret the recent incident involving a teacher and student during a Thanksgiving program at one of our schools. We understand and sympathize with all who have expressed and voiced outrage, disappointment, and concerns. Your message has been heard. We have the same concerns and are working to resolve these issues. We sincerely apologize to the student, family, and all who have been impacted by this incident.As educators who live, work within, and represent communities, it is important that we always place the needs of our students first. The seventeen-second video clip is absolutely
disappointing. It also does not represent the full story. The clip does not reflect the selfless service and love this teacher–and many teachers just like her–demonstrate daily. Further, this incident does not reflect the core values of our school system. In response, we will be dedicating additional resources toward professional development in understanding and support for students with special needs.In a larger sense, it is also important during this time of thanksgiving, to reflect on the dedication of all professional teachers and staff members, who tirelessly and compassionately provide quality education to all students.
To that end, we say, “Thank you and God bless you.” Let us all work together, in a positive and constructive manner, to make a positive difference
Insomma, il gesto viene condannato e si chiede scusa al bambino, alla famiglia e a tutti coloro che ne sono rimasti sconvolti. Il sovrintendente critica il video di 17 secondi che viene condiviso con maggiore attenzione, il quale non riporta l’episodio nella sua interezza, ma nonostante tutto annuncia che la scuola dedicherà ulteriori risorse verso il sostegno e la comprensione degli studenti come Caleb.
Tornando alla pagina Facebook “Giornale 24ore”, resta la critica dell’uso strumentale del video per attirare fan e visitatori con richieste di condivisioni come la seguente:
FACCIAMO PERDERE IL LAVORO A QUESTA MAESTRA
È RICHIESTA LA CONDIVISIONE DEL VIDEO
Che senso ha questo annuncio con richiesta di condivisione se il caso è a conoscenza delle autorità americane se non quello di portare visite al sito Tg24italia.com e ai banner pubblicitari invadenti? Ecco cosa succede attivando e disattivando AdBlock:
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