Nella giornata di oggi la bufala sulla falsa dichiarazione della Boldrini si è rivelata estremamente virale. Oltre LiberoGiornale.com (con oltre 27 mila condivisioni Facebook) ne hanno beneficiato anche altri siti come Italiainmovimento.it (oltre 12 mila condivisioni) e Notizieitaliaemondo.altervista.org (oltre 2500 condivisioni), ma la “non satira” e totale falsità della citazione è sbarcata anche nei post Facebook di parecchi utenti come Giovanni:
Questo il rispetto per il popolo ?
BOLDRINATE: Laura Boldrini raggiunta dai cronisti ha dichiarato: “Sono davvero disgustata dal risultato elettorale, una vera delusione. Il popolo Italiano sempre più razzista e disfattista, non merita che continuiamo a perdere tempo e risorse per migliorare questo paese. Se questi sono gli Italiani da rappresentare, io me ne vergogno e quindi abbandono la politica per sempre.”
Qualcuno fece notare a Giovanni che si trattava di una bufala e quest’ultimo, probabilmente resosi conto dell’errore, ha rimosso il post. Tuttavia, tra i commenti c’è stato chi ha detto qualche parola di troppo, personaggi pubblici che hanno una certa responsabilità in particolar modo educativa e morale. Ecco, nel frattempo, tutti i commenti salvati alle 10 di questa mattina (uno dei commentatori aveva come foto di profilo il logo “No alla violenza sulle donne” per poi definirla “baldracca“):
Tra tutti spicca quello di Barbara Zarrillo che inizia con un “Finalmente” liberatorio (a quanto pare c’è cascata pure lei alla bufala):
Finalmente la mignotta lascia la camera (dei deputati) x tornare nella camera del suo bordello…ritardataaaaa scio’
Perché pubblico candidamente nome e cognome? Perché Barbara è una persona nota al pubblico per le sue attività legate al mondo della scuola e al mondo politico, infatti risulta candidata alle elezioni comunali di Sulmona del 2008:
Di recente è stata citata anche da l’Ansa per una manifestazione a Sulmona sul tema delle “scuole sicure” ed intervistata assieme ad altri genitori a SkyTg24.
Lodevole il lavoro svolto per la sicurezza dei bambini a scuola, nulla da dire contro questa iniziativa, ma intervenire pubblicamente (il post di Giovanni era pubblico) definendo una persona “mignotta” e “ritardata” (si tratta di diffamazione, indifferentemente che sia o no la Presidente della Camera), non fornisce ai giovani (che la possono leggere, così come i loro genitori) un ottimo esempio di educazione, quell’educazione che le scuole dovrebbero fornire per una società civile.
Chiunque operi nelle scuole e per le scuole dovrebbe fornire un esempio virtuoso. Purtroppo sia docenti che dirigenti scolastici non sono immuni dalle bufale e dall’odio che possono generare, bisogna intervenire quanto prima perché i nostri bambini sono il futuro dell’Italia.
Aggiornamento 6 dicembre 2016 ore 10:42
La signora Barbara Zarrillo mi segnala il suo post di scuse tramite Twitter:
Pubblico questo post per scusarmi con la Boldrini per le parole poco lodevoli nei suoi confronti, pubblicate da me e da altre decine di persone, su un post in cui si commentava una notizia poi rivelatasi una bufala. Sono comunque amareggiata per aver notato tanta acrimonia e rabbia nei miei confronti da chi, nonostante il post fosse stato rimosso perché era una più una conversazione goliardica tra amici di Facebook e non certo un giudizio sereno e pacato su un personaggio pubblico, ha volutamente estrapolato il mio nome e fattoci scrivere addirittura un articolo.
L’articolo l’ho ritenuto doveroso visto il problema legato alle bufale e alle reazioni scomposte da parte degli utenti (evidenti), un tema che tratto spesso nei miei articoli, così come ho ritenuto doveroso citare il ruolo pubblico della persona protagonista del commento diffamatorio e completamente diseducativo.
A ruoli invertiti cosa sarebbe successo? Se in una “conversazione goliardica tra amici di Facebook” avessero definito la signora Barbara Zarrillo una “mignotta ritardata” come avrebbe reagito? Spero non le succeda perché nessuno dovrebbe rivolgersi in quel modo ad una donna, chiunque essa sia ed in qualsiasi sia il contesto.
AGGIORNAMENTO 22 gennaio 2018
Vengo a conoscenza che “il Collegio del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, il giorno 9 febbraio 2017, in camera di consiglio, con votazione segreta, ha comminato alla giornalista Barbara Zarrillo la sanzione della “censura”, ex Titolo III, articolo 53 della legge 69/63“. (documento pubblico: link – PDF).
Riporto la descrizione della sanzione disciplinare “censura“, ex Titolo III, articolo 53 della legge 69/63:
53. Censura. La censura, da infliggersi nei casi di abusi o mancanze di grave entità, consiste nel biasimo formale per la trasgressione accertata.
Nel documento pubblico relativo alla giornalista si specifica che l’esecutività della delibera resta sospesa in attesa di pronuncia del Consiglio di disciplina nazionale:
L’esecutività della presente delibera resta sospesa fino alla scadenza dei termini per la presentazione del ricorso, ovvero, in presenza di impugnativa, fino alla pronuncia del Consiglio di disciplina nazionale.
Appena avrò modo di consultare l’ultima pronuncia potrò aggiornare ulteriormente l’articolo.
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