Berlino, tir travolge folla nel mercato di Natale: le bufale e le fake news

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Come di consueto, purtroppo, di fronte ad un evento tragico vengono diffuse numerose bufale e fake news. Cercherò di riportare in questo articolo quelle che ho riscontrato.

 

Il falso attentatore

Un utente Twitter, non molto attivo, pubblica il seguente tweet:

Il tweet bufala
Il tweet bufala

Secondo l’utente, l’uomo nella foto sarebbe l’attentatore del tir che ha travolto la folla nel mercatino di Natale di Breitscheidplatz a Berlino. A spiegare al volo l’errore è stato Buzzfeed spiegando che non si tratta affatto dell’attentatore, ma di rapper berlinese chiamato “MOK“. L’utente Twitter, Biervernichter Bobby, ha rimosso tutto.

La successivi tweet di MOK sono molto discutibili:

MOK condivide le immagini di presunta comicità sull'episodio berlinese
MOK condivide le immagini di presunta comicità sull’episodio berlinese

 

Compaiono le foto del tir prima dell’attentato: “che caso”

Il giornalista polacco Tomasz Borysiuk pubblica alcune foto del tir dimostrando che apparteneva alla ditta polacca Ariel Żurawski, ma un utente spagnolo ha qualcosa da ridire:

foto-tir-polonia

Tomasz: “My #news. Truck from Poland used for attack in #Berlin. Truck was from polish transport company “Ariel Żurawski” – GDA 08J5. #terrorism”

Miguel: “@TomaszBorysiuk @MartaGBruno Esas fotos del antes? Que casualidad no?” [Tradotto: “Queste foto di prima? Che caso no?”]

Niente complotti, le foto del tir vennero pubblicate nel sito della società polacca in una galleria fotografica con diversi automezzi tra cui quello della tragedia berlinese:

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La targa è la “GDA 08J5” (di cui si discute tanto in un sito polacco), ma avviso subito i complottisti di turno che la targa presente nel rimorchio (“ZGR US66”, di cui parlano qui) è diversa perché appunto appartiene al rimorchio e non al mezzo trainante. Per evitare ulteriori inutili discussioni sul presunto obbligo della targa ripetitrice, rimando ad un articolo del 2012 di Trasporti-italia.com.

Per quelli che ancora vogliono insistere e pensano che le foto siano state caricate oggi sul sito polacco apposta per “deviare” presunte “verità”, vi informo che le foto condivise dal giornalista polacco sono presenti nel sito dal mese di novembre.

 

L’incapacità di concepire le “fake news”

Molti utenti Twitter stanno accusando il New York Times di diffondere “fake news” in seguito ad un articolo pubblicato dal sito complottista “Infowars” di Alex Jones. Su cosa si basa l’accusa? Sul titolo dato dalla testata americana:

The New York Times posted a headline entitled “9 Dead in Berlin After Truck Drives Into Christmas Market,” which suggests a truck became self-aware and decided to kill.
The headline certainly avoids the possibility that a ISIS-inspired terrorist drove the truck into a Christmas Market in Berlin, killing nine late Monday night, even though German officials said they were investigating the attack as a potential act of terrorism.

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L’autore di Infowars, Kit Daniels, critica il titolo dell’articolo del NYT (“9 Dead in Berlin After Truck Drives Into Christmas Market“) perché evita il collegamento con un terrorista islamico che guidasse il tir. Il motivo è estremamente semplice, e cioè che al momento della pubblicazione non era stato ancora confermato alcun legame con il terrorismo e l’ISIS. Risulta incredibile che questa cosa la scriva lo stesso Kit Daniels nell’articolo, e cioè che i tedeschi stavano ancora indagando. Pensate che, con un certo senso dell’umorismo, Kit riporta una balzana teoria secondo cui si suggerisca che “il tir abbia preso vita propria e abbia deciso di uccidere“.

Insomma, via Twitter è partita l’accusa al NYT di aver diffuso una “fake news” per il semplice fatto che non si è sbilanciato subito verso la teoria dell’attentato visto che le forze dell’ordine e le autorità tedesche non lo avevano ancora confermato del tutto.

Alcuni dei tweet che criticano il NYT
Alcuni dei tweet che criticano il NYT

Che poi la presunta matrice terroristica venga confermata o meno non importa, il NYT ha preferito attendere una risposta sicura da parte delle autorità tedesche anziché lanciarsi in una temeraria accusa che poteva rivelarsi falsa favorendo di fatto i terroristi (diffondere terrore ingiustificato è già una loro vittoria). Anche il The Guardian ha tenuto una linea simile.

[in aggiornamento con altri casi]

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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