Il 20 dicembre 2016 un sito chiamato Awdnews.com pubblica un articolo dal titolo “Israeli Defense Minister: If Pakistan send ground troops into Syria on any pretext, we will destroy this country with a nuclear attack” nel quale sono state riportate presunte dichiarazioni del ministro della difesa israeliano, il quale avrebbe minacciato il Pakistan con la bomba atomica se avessero inviato truppe in Siria:
Israeli Defence Minister has threatened to “destroy” Pakistan-after Pakistan said on Thursday it will send Sunni fighters to Syria
Pakistan said on Thursday it was ready to send ground troops to Syria as part of an international coalition to fight against Islamic State.
“We have been frustrated at the slow pace …. of confronting Daesh,” said Tariq Fatemi,Minister of State for Foreign Affairs of Pakistan, referring to Islamic State by its Arabic acronym.
Following this Statement,Israel has said it will act if Pakistan send ground troops into Syria on the pretext of fighting against ISIS.
Moshe Yaalon, Israeli defence minister, issued his warning on Tuesday.
“As far as we are concerned,that is a threat,if, by misfortune, they arrive in Syria, we will know what to do,we will destroy them with a nuclear attack ” Yaalon said.
Il 23 dicembre il Ministro della Difesa pakistano Khawaja Mohammad Asif risponde con il seguente tweet:
Israeli def min threatens nuclear retaliation presuming pak role in Syria against Daesh.Israel forgets Pakistan is a Nuclear state too AH
Insomma, il Ministro pakistano voleva ricordare a Israele che anche loro sono un paese munito di un arsenale atomico, un avvertimento molto chiaro al quale l’account Twitter del Ministero della Difesa israeliano ha replicato con il seguente tweet:
Ecco un tweet del 25 dicembre dell’account Twitter del Ministero della difesa pakistano:
C’è un grosso problema nell’articolo di Awdnews.com, infatti il Ministro della Difesa israeliano non risulta Moshe Yaalon siccome si era dimesso da tale carica il 20 maggio 2016. L’attuale Ministro, a partire dal 30 maggio 2016, è Avigdor Lieberman.
Di che sito stiamo parlando?
Sarebbe interessante poter leggere la pagina “About AWDNEWS” che non è nemmeno linkata, senza dimenticare la ridicola pagina “Contact US” con un penoso form e totalmente sprovvista di contatti telefonici o indirizzi fisici delle sedi legali. Il Whois totalmente anonimo, il cui proprietario si nasconde dietro un “Awdnews” e un’email “awdnews2015@gmail.com”. Gli account Social? Twitter rimanda ad un account sospeso (@EN_AWDNEWS), il canale Youtube è veramente povero e il link alla pagina Facebook rimanda ad una dedicata a Paul Craig Roberts.
Si tratta dello stesso sito che 24 giugno 2016 pubblicò un articolo dal titolo “King Abdullah of Jordan kills his wife in Rome: Facing with total public disgrace over a love affair involving Queen Rania, the funeral ceremony was conducted in complete secrecy“:
Fri, 24 Jun 2016 (Amman-Jordan) — A Royal Jordanian-Boeing 787 landed in Rome’s Leonardo da Vinci Fiumicino Airportort ,today morning, to take Queen Rania’s remains to Jordan .The sad news fuelled the increasing speculation that Queen Rania, a mother of four children, and his dictator husband, had indeed a pernicious relationship.
In pratica, il sito sosteneva che un volo di Stato sarebbe atterrato a Roma per recuperare i resti della regina Rania di Giordania, uccisa dal suo consorte. Tutto completamente falso, è viva e costantemente presente e attiva (come possiamo vedere dal sito Petra.gov.jo).
Stiamo parlando di un sito di “fake news”, dai contenuti dedicati ad un pubblico complottista, contrario alle politiche europee, israeliane e americane, mentre risulta a favore di quelle iraniane e russe.
Gli account social fake
Interessante l’uso strumentale degli account fake sui social network. Un esempio è quello di una presunta francesina di nome Sophie Alvarez, la quale diffondeva gli articoli di Awdnews.com nel gruppo Facebook “Soutien Aux Vrais Syriens, Irakiens, Libanais, Arméniens, Assyriens, Kurdes” (condivisione 1 – condivisione 2). Peccato che la foto della presunta Sophie è quella di Rose-Marie Nivet, presente su Linkedin:
Non è l’unico account falso, infatti troviamo anche quello della presunta “Hedia de Gaule“, la quale risulta iscritta negli stessi gruppi Facebook di “Sophie” per condividere gli articoli del sito Awdnews.com (condivisione 1 e condivisione 2 nel gruppo “DEBAT POLITIQUE” con oltre 270 mila utenti):
La foto usata per il profilo di “Hedia” è quella presente in diversi siti iraniani come Gahar.ir o Photo-biography.net.
Una tecnica consolidata, quella di usare account fake associati a donne (possibilmente belle), da parte dei siti di bufale e di disinformazione.
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