Sono bastati dei petardi di fronte ad un palazzo governativo e dei post da parte di qualche utente a far scattare l’algoritmo del Safety check di Facebook a Bangkok. Ecco il tweet del giornalista locale Saksith Saiyasombut che riporta l’errore:
The “source” of the @Facebook Safety Check for Bangkok: A fake news site that scrapped stuff from elsewhere…!
Inconsapevolmente Facebook ha generato una fake news. Sarebbe curioso scoprire quanti cittadini thailandesi si sono allarmati a causa dell’errore.

Speriamo che risolvano al più presto il “bug” ed effettuino un controllo più umano (nel vero senso della parola e a livello professionale), non vorrei che qualcuno prenda l’occasione al balzo per “divertirsi” o peggio ancora.
Ricordo ai bufalari italiani cosa comporta il procurato allarme:
Dispositivo dell’art. 658 Codice Penale
Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro.