Mi segnalano un’immagine pubblicata da un tal Stefano che riporta la seguente descrizione:
Questo ragazzino è un “bacha-baazi”. I mussulmani pashtun li vestono come bambine per sodomizzarli. Un detto popolare afghano dice che le donne sono per i figli. I ragazzini per il piacere.
Alcune culture trattano i bambini come oggetti sessuali. Io penso che non sia una buona idea quella di importare tra di noi centinaia di migliaia di persone con queste culture. Se per queste idee qualcuno mi addita come razzista, ebbene, ne sono orgoglioso.
Gli elementi in questa storia sono molteplici e vanno considerati uno ad uno.
Cos’è il “Bacha Bazi”
Per semplicità, ecco la sintesi ripresa da Wikipedia:
Il Bacha Bazi (Bacheh-baazi), che significa “giocare/stare assieme/essere interessato ai bambini”, noto anche come bacchá (dal persiano bachen-bambino/ragazzo) o bacha bi-reesh (ragazzino imberbe), è oggi considerata una forma di schiavitù sessuale e prostituzione minorile in cui ragazzini in età prepuberale o appena entrati nell’adolescenza sono venduti a uomini ricchi e potenti afghani per intrattenerli e compiacerli sessualmente.
Questo, in Afghanistan, è un vero e proprio business, e molti uomini adulti tengono i loro “Bacha bazi” come fossero un autentico status symbol; alcuni dei giovani maschi coinvolti riferiscono d’esser stati costretti ad aver continuativi e frequenti rapporti sessuali con i loro padroni e che se si rifiutavano venivano molto semplicemente violentati.
Un vero e proprio crimine nei confronti dei minori. Wikipedia fa riferimento all’Afghanistan e bisogna approfondire ulteriormente l’argomento.
È una pratica legale in Afghanistan?
Un articolo del Guardian del 2010 riporta il caso riguardante imprenditori stranieri e forze dell’ordine afghane:
Two Afghan policemen and nine other Afghans were arrested as part of investigations into a crime described by Atmar as “purchasing a service from a child“, which the cable said was against both sharia law and the civil code.
Benché venga evidenziato un tipo di reato (così come l’omosessualità), solo di recente l’Afghan Independent Human Rights Commission (AIHRC) ha richiesto al governo di formulare una nuova legge contro il “bacha-baazi”:
Activists are calling on the Afghan government to enact a new law against the sexual exploitation of children.
The Afghan Independent Human Rights Commission (AIHRC) is calling on President Ashraf Ghani to pass a new law that would specifically ban and criminalize the practice of bacha bazi.
È una pratica musulmana?
Assolutamente no! In un documento delle Nazioni Unite del 2009 viene riportato che tale pratica risale ai “tempi antichi” anche da parte dei militari greci:
Though there has been a great deal of attention on sexual violence against girls, boys too are often subject to abuse. In this context, I would like to highlight the practice of Bacha Bazi which takes place in many parts of Central and South Asia. Here, young boys are often taken by military leaders and war lords and made into male sexual slaves. They are often made to dance and provide entertainment for older men. This practice has been present in these societies since ancient times. Even the ancient Greek commanders were known for such excesses. It is time to openly confront this practice and to put an end to it.
Ricordo che l’Islam ha origini nel VII secolo.
Sia l’omosessualità che la pederastia vengono condannate nel Corano. In Afghanistan l’omosessualità veniva condannata con la pena di morte durante il controllo talebano, mentre dopo la loro caduta si è passati a pene pecuniarie o l’incarcerazione (nelle zone rurali prevale la Sharia).
La foto
La foto riporta realmente un caso riscontrato in Afghanistan, venne scattata da Paul Avallone nel 2008 (pubblicata da siti come Indiatimes.com).
Conclusioni
Si tratta di una pratica tutt’ora presente in Afghanistan in determinati ambienti, risale a periodi pre islamici e non ha a che fare con la cultura musulmana. La situazione nel paese mediorientale è alquanto controversa, ma dai recenti sviluppi pare si voglia procedere alla stesura di una legge per vietarla del tutto.
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