Il 31 dicembre 2016 il solito Tommix (Tommaso Minniti) pubblica un video sul suo canale Youtube per sostenere la sua “altra verità” sulla strage di Berlino. Al minuto 3:17 dichiara quanto segue:
Anche stavolta dobbiamo salutare la vittima italiana senza nessuna prova della sua morte. Come la Solesin, nella finta strage di Parigi, anche Fabrizia Di Lorenzo non è una qualunque, ma ha partecipato al programma Erasmus, è fautrice dell’integrazione, ha due lauree, insomma una cittadina esemplare da esporre sull’altare della patria, per ingraziarsi ancora Ares, il Dio della guerra. Cosa serve alle moderne democrazie in fondo? Il vostro consenso per armarsi e combattere, e questo stanno ottenendo. Se non lo avete ancora capito, vi dovete spaventare! Come per la vittima al Bataclan anche qui ci troviamo di fronte a sacrifici umani virtuali, politicamente corretti, che facciano breccia sul popolo cinepanettonico sensibile più alle questue di Teletom che al proprio familiare ammalato. Ormai tutta la nostra solidarietà passa per la carta di credito, tutta la nostra commozione passa per un funerale da applausi in TV, senza chiederci mai se la confezione che ci mostrano è piena o vuota, senza chiederci mai se la bara per cui ci inducono a piangere è piena o vuota. Queste sono le regole della fiction: guarda, compra e zitto. Così ci chiedono di fare, anche per Berlino.
Collaboratore del video di Tommix è il solito Rosario Marcianò, già noto alla famiglia Solesin per le bufale diffuse sul conto di Valeria: prima sosteneva che non esistesse affatto (con “prove” inconsistenti e un utilizzo scorretto di strumenti come Web Archive), poi bambiò versione usando la foto di un’altra vittima del Bataclan come “prova” che fosse ancora viva (peccato per lui che sono riuscito ad arrivare alla ragazza da lui sfruttata e fornito a chi di dovere tutte le informazioni necessarie).
Ecco cosa scrive sul blog Straker:
b) Anche in questa occasione abbiamo una dispersa italiana (poi dichiarata deceduta) che, incredibilmente, non è una qualunque, ma ha partecipato al programma Erasmus, è fautrice dell’integrazione, ha due lauree e, per finire (questo non guasta) è graziosa e sorridente. Un’altra eroina come la Solesin.
Da citare il commento di un utente anonimo e la risposta di Marcianò:
Unknown: leggendo questo interessante articolo e i commenti sottostanti, non so se la ragazza possa davevro essere morta, magari non a berlino, dove si è svolta solo una squallida messa in scena. resta l’immagine della rosa rossa posta sulla sua bara all’aeroporto di fiumicino. un evidente messaggio massonico. certo è che sembra di assistere ad un film già visto e rivisto come al bat-aclan per esempio. o alle false sparatorie in usa, inventate ed organizzate di sana pianta. ma tra il bataclan e berlino ho notato uno stesso schema delle presunte vittime italiane, stesso tipo di donne in carriera all’estero, studentesse, giovani e attiviste, probabilmente anche arriviste. forse crisi actor, ma forse di più, con un futuro migliore lontano dall’europa.
Rosario Marcianò: Bravo! Sono perfettamente d’accordo.
Le prove di ciò che affermano? La loro parola, come per il caso Solesin.
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