Scilipoti alla Nato! Quando l’ho letto volevo ridere e ho riso tanto. Si, non ho molta stima per il personaggio, neanche quando mi occupavo della comunicazione dell’Italia dei Valori e del loro sito. Pensate che all’epoca voleva fare un articolo sulle scie chimiche, ma bloccai l’iniziativa perché era una bufala clamorosa che non doveva essere diffusa. Nonostante tutto lui continuò a sostenere l’esistenza anche negli anni successivi presentando nel 2011 un interrogazione parlamentare.
Vediamo ora qualche titolo riguardo al suo “sbarco” alla Nato:
- Domenico Scilipoti sbarca alla Nato, nelle commissioni su scienza, tecnologia e sicurezza e in quella sull’Ucraina (Huffingtonpost.it)
- Scilipoti sbarca alla Nato Si occuperà di Ucraina (Corriere.it)
- Scilipoti alla Nato e Verdelli via dalla Rai (Affaritaliani.it)
- Scilipoti diventa “esperto” di Ucraina: rappresenterà l’Italia alla Nato (Today.it)
- Domenico Scilipoti, ve lo ricordate? Adesso lavora per la Nato (Blitzquotidiano.it)
Lavorerà per la Nato? Assolutamente no! Farà soltanto parte di una delegazione composta da senatori e deputati italiani presso l’assemblea parlamentare della Nato, un’organismo che non ne fa propriamente parte, composta dai rappresentanti di tutti i paesi che aderiscono all’Alleanza Atlantica e che non ha alcun potere decisionale (gli ucraini possono stare tranquilli).
Insomma, Scilipoti faceva già parte di questo “gruppo” di rappresentanti fin dal 2013, ma a quanto pare tutti sono andati dietro alla sua “riconferma”, riportata da Strettoweb.com nell’articolo “Il messinese Scilipoti confermato nella rappresentanza parlamentare della Nato” condiviso dallo stesso senatore:
Il nostro Paese ha già fatto tanto ma deve poter fare ancora di più nella lotta al #terrorismo, portando anzi i valori #cristiani a fondamento del dialogo con tutte le parti interessate. Porterò con me gli insegnamenti del popolo #siciliano che ha fatto dell’accoglienza e dell’incontro tra culture, una ricetta vincente nella storia passata.
Anche Wired riporta un titolo più corretto, “Scilipoti confermato alla Nato, continuerà a occuparsi di scienza” (va bene, un po’ tirata sta storia della scienza e le scie chimiche), spiegando come vengono scelti questi delegati:
Ma chi sceglie la delegazione italiana? Composta da 18 parlamentari, 9 deputati e 9 senatori, costoro sono nominati dai Presidenti di Montecitorio e di Palazzo Madama su designazione dei rispettivi gruppi parlamentari. Scilipoti Isgrò dev’esserci dunque arrivato per decisione di Forza Italia.
Nomine politiche dunque e per meriti attribuiti all’interno dei gruppi parlamentari. Capite quanto le testate giornalistiche hanno pompato la storia, ma è stato un bene in parte ricordare le sue fantastiche idee (leggetevi l’articolo di Wired).
Dal sito della Camera possiamo comprendere meglio il ruolo dell’Assemblea:
L’Assemblea parlamentare della NATO non è un organo dell’Alleanza atlantica in senso stretto, non essendo esplicitamente prevista dal Trattato di Washington del 1949. La prima Conferenza interparlamentare si è svolta il 18 luglio 1955, a Parigi, su impulso dell’allora Segretario generale della NATO, Lord Ismay. Nel 1966 essa ha assunto la denominazione di Assemblea parlamentare dell’Atlantico del Nord, e, nel giugno 1999, ha nuovamente modificato la sua denominazione assumendo quella attuale di Assemblea parlamentare della NATO.
L’Assemblea parlamentare costituisce il punto di raccordo tra le istanze governative che operano in seno all’Alleanza atlantica ed i Parlamenti nazionali, favorendo, attraverso il confronto interparlamentare, lo sviluppo della solidarietà atlantica.
I principali obiettivi dell’Assemblea sono: favorire il dialogo parlamentare sulle principali tematiche della sicurezza; facilitare la consapevolezza e la comprensione, a livello parlamentare, delle questioni chiave dell’Alleanza in materia di sicurezza; rafforzare le relazioni transatlantiche. Dal 1989 si sono andati aggiungendo alcuni nuovi e decisivi obiettivi: assistere lo sviluppo della democrazia parlamentare nell’area euroatlantica, attraverso l’integrazione dei parlamentari dei paesi non membri nei lavori dell’Assemblea; assistere da vicino i Parlamenti che desiderano aderire all’Alleanza; incrementare la cooperazione con i paesi che, pur non volendo aderire all’Alleanza, sono comunque interessati a creare dei vincoli durevoli, compresi i paesi del Caucaso e della regione mediterranea; assistere lo sviluppo dei meccanismi parlamentari e delle procedure necessarie a realizzare un efficace controllo democratico sulle forze armate.
L’Assemblea si compone di delegazioni dei Parlamenti nazionali che possono comprendere da un minimo di 3 ad un massimo di 36 parlamentari, in proporzione alla popolazione dei paesi membri.
La mission dell’Assemblea è riportata nel sito ufficiale Nato-pa.int.
Dedicato a Scilipoti:
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