In questi giorni è circolata la notizia secondo la quale il parlamento russo avrebbe depenalizzato la violenza domestica. A parlarne sono diversi siti, ma citerò quelli che mi son stati segnalati o che ho riscontrato in un primo momento online:
- Russia Decriminalizes Domestic Violence, “Legalizing The Order Of Things” (Bust.com)
- Russia: Anger at move to soften domestic violence law (BBC – prima in russo)
- Una legge in Russia depenalizza la violenza domestica perché parte della cultura del paese (Tpi.it)
Ecco cosa riporta il The Post Internazionale in lingua italiana:
Il parlamento russo ha approvato in prima lettura un disegno di legge per depenalizzare alcune forme di violenza domestica, provocando reazioni di forte sdegno da parte degli attivisti.
Lo scopo della legge, proposta dalla parlamentare Yelena Mizulina, è quello di degradare da penali ad amministrativi i reati riguardanti abusi domestici che provochino lesioni considerate meno gravi (ovvero che non necessitino cure ospedaliere o congedi dal lavoro), sia da parte di genitori nei confronti dei figli, che tra coniugi.
La parlamentare è la stessa che pochi anni fa aveva sostenuto la campagna per criminalizzare le relazioni omosessuali, aggravando notevolmente la situazione della comunità Lgbtq russa.
Il disegno di legge ha avuto il suo primo passaggio alla Duma, il parlamento russo, mercoledì 11 gennaio, con una maggioranza schiacciante di voti favorevoli, visto che 368 deputati su 450 hanno votato a favore di quella che è stata soprannominata la “legge sugli schiaffi”. Solo un deputato ha votato contro, mentre un altro si è astenuto.
Secondo la proposta di legge, se un cittadino dovesse essere coinvolto per la prima volta come colpevole in un reato legato alla violenza domestica non sarebbe condannato da codice penale, ma pagherebbe soltanto una multa o farebbe servizio presso una comunità. Nel caso invece in cui reati di questo genere si ripetessero, verrebbe considerata una pena detentiva.
Una delle frasi che più ha dato fastidio a chi si oppone alla legge è quella della stessa deputata Mizulina, riportata dal Moscow Times: “Le pene per i reati non dovrebbero essere in contraddizione con il sistema di valori della società. Nella cultura tradizionale russa, le relazioni padre-figlio sono costruite in base all’autorità dei genitori. Le leggi dovrebbero sostenere queste tradizione famigliari”.
Si parla dell’articolo 116 del codice penale russo, che il disegno di legge propone di modificare togliendo il riferimento al compimento del gesto da parte di familiari e persone vicine alla vittima (parenti, tutori) e una condanna amministrativa (multa) piuttosto che penale (fino a 2 anni di carcere).
4) статью 116 изложить в следующей редакции:
“Статья 116. Побои
Нанесение побоев или совершение иных насильственных действий, причинивших физическую боль, но не повлекших последствий, указанных в статье 115 настоящего Кодекса, в отношении близких лиц, а равно из хулиганских побуждений, либо по мотивам политической, идеологической, расовой, национальной или религиозной ненависти или вражды, либо по мотивам ненависти или вражды в отношении какой-либо социальной группы –
наказывается обязательными работами на срок до трехсот шестидесяти часов, либо исправительными работами на срок до одного года, либо ограничением свободы на срок до двух лет, либо принудительными работами на срок до двух лет, либо арестом на срок до шести месяцев, либо лишением свободы на срок до двух лет.
Примечание. Под близкими лицами в настоящей статье понимаются близкие родственники (супруг, супруга, родители, дети, усыновители, усыновленные (удочеренные) дети, родные братья и сестры, дедушки, бабушки, внуки), опекуны, попечители, а также лица, состоящие в свойстве с лицом, совершившим деяние, предусмотренное настоящей статьей, или лица, ведущие с ним общее хозяйство.”;
5) дополнить статьей 1161 следующего содержания:
“Статья 1161. Нанесение побоев лицом, подвергнутым административному наказанию
Нанесение побоев или совершение иных насильственных действий, причинивших физическую боль, но не повлекших последствий, указанных в статье 115 настоящего Кодекса, и не содержащих признаков состава преступления, предусмотренного статьей 116 настоящего Кодекса, лицом, подвергнутым административному наказанию за аналогичное деяние, –
наказывается штрафом в размере до сорока тысяч рублей или в размере заработной платы или иного дохода осужденного за период до трех месяцев, либо обязательными работами на срок до двухсот сорока часов, либо исправительными работами на срок до шести месяцев, либо арестом на срок до трех месяцев.”;
Come riporta Pravda.ru, l’idea della legge è quello di non equiparare uno schiaffo di un padre nei confronti del figlio rispetto ad altre violenze considerate più gravi (l’articolo 116 riguarda gesti violenti che non rechino particolari conseguenze).
Su Ria.ru, la presidente del Consiglio Federale russo Valentina Matviyenko spiega che il codice penale russo non tratta la violenza domestica soltanto tramite l’articolo 116, ma che ce ne sarebbero altri 60 per i quali si potrebbe essere puniti penalmente. Sempre attraverso Ria.ru, Pavel Krasheninnikov ribadisce il fatto che in condizioni di recidività si procederebbe attraverso una condanna di tipo penale e si procederà con una seconda lettura del disegno di legge.
Insomma, si parla di un disegno di legge e non è detto che venga approvato del tutto, così come potrebbero esserci modifiche sostanziali in seguito alle polemiche. Dovremmo attendere ulteriori novità.