Lo sciacallaggio di LiberoGiornale non finisce, come possiamo vedere dall’articolo del 21 gennaio 2017 dal titolo “Finalmente: immigrati nelle tende e terremotati in Hotel, il Governo approva d’urgenza la nuova norma“:
ROMA: È bastata una notte e il Governo capitanato da Pietro Nenni approva d’urgenza un nuovo DL per esattezza il D.L. 121/2017.
Il Decreto appena approvato dal governo prevede lo spostamento dei terremotati in Hotel, gli stessi Hotel che oggi ospitano i clandestini. Questi ultimi saranno spostati nelle tende e nelle roulotte oggi occupate dai terremotati.
La nuova disposizione, da subito attiva, prevede che tale sostituzione e variazione di collocamento sia eseguita entro tre giorni dalla pubblicazione del DL. La proposta arriva dall’onorevole Giovanni Spadolini, che ha insistito e raccolto sottoscrizioni affinché potesse realizzarsi ciò che gli italiani chiedono da sempre.
Lo stesso Spadolini dichiara: “Si tratta di una soluzione provvisoria, in attesa che l’emergenza terremoto venga superata. Un atto dovuto nei confronti dei cittadini che pagano le tasse in questo paese e che chiedono questa misura da anni.”
Gianpiero Salvini ha subito commentato la notizia: “Questo provvedimento è una vergogna, gli immigrati non possono stare nelle tende! Ma stiamo scherzando? Sono allibito, i soldi che gli italiani hanno donato per i terremotati finiscono per dare un alloggio agli immigrati. Vergogna. #Nennidimettiti”
Siamo oltre l’assurdo, dove improvvisamente il Governo Gentiloni sparisce e compare quello di “Pietro Nenni” (morto nel 1980), così come un Matteo Salvini viene sostituito da un “Gianpiero Salvini” e viene citato un parlamentare di nome “Giovanni Spadolini” (noto politico morto nel 1994).
La bufala è stata condivisa anche dalla pagina Facebook “Italia Patria Mia” dell’omonimo sito Italiapatriamia.eu (dove sono presenti i banner di Edinet con l’ID “itapatriamia“):
Oltre 8 mila condivisioni per questa bufala, ma quanti ci sono cascati? Ecco qualche esempio di condivisione del post Facebook:
Come dicevo in un precedente articolo, chi si lamenta di Charlie Hebdo dovrebbe preoccuparsi di chi dall’Italia ci guadagna con queste falsità.
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