Saverio Tommasi pubblica il 31 gennaio 2017 un video sulla sua pagina Facebook per contestare l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca:
Video tutorial per capire come ha fatto Trump a vincere le elezioni americane. Fate girare.
Il video mostra una ragazzina emozionata e sommersa dalle lacrime di gioia per aver ricevuto in regalo un fucile. Sarebbe questa la prova della vittoria di Trump? Vediamo il commento al video di Tommasi:
E il dramma vero di questo video sta dietro il cellulare che riprende: i genitori.
Il video venne pubblicato dai canali social della Beretta il 26 gennaio 2017, come possiamo vedere da questo tweet:
#truehappiness – Presley opens the #686 #silverpigeon her parents just gave her.
Tra i commenti al tweet della Beretta troviamo quello di Sydney Carson, membro della squadra nazionale americana di tiro al piattello:
Secondo quanto riportato nel tweet della Beretta, l’arma donata alla bambina era una 686 Silver Pigeon, un modello che nel sito della casa produttrice di armi da fuoco possiamo trovare nella categoria “competition”:
686 Silver Pigeon I Sporting
The Silver Pigeon I Sporting offers all the functional features of our premium over-under competition shotguns at a particularly attractive price.
È facilissimo prendere un video a caso e ricamarci qualcosa sopra, sostenendo chissà che teoria come fanno altri personaggi tristemente noti nel mondo del web. Poche ore dopo lo stesso Tommasi, compreso l’errore, pubblica un post di scuse:
CHIEDO SCUSA
Un paio d’ore fa ho pubblicato – in forma critica – un video dove si vede una bambina americana esultare perché i genitori le hanno appena regalato un fucile Beretta.
Io sono pacifista, e penso che armi e bambini non dovrebbero mai incrociarsi. Però non sono stupido, e chiedo scusa a tutti coloro che, sportivamente, praticano tiro al piattello (o similare). Non ce l’avevo con loro e mi dispiace di aver creato, evidentemente per colpa mia, questo fraintendimento. Scusate ancora.
Saverio
C’è un problema, infatti contesto questa soluzione optata da Tommasi. Le scuse le doveva inserire all’inizio dell post del video (modificandolo, è semplice e si può fare) perché purtroppo, come spesso accade, continuerà a diffondersi con la disinformazione che si porta addosso (difficilmente l’utente troverà tra i commenti o tra i post della sua pagina quel messaggio). Basta vedere qualche recente condivisione (di pochi minuti fa, proprio mentre scrivo questo articolo) di qualche utente indignato:
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