L’articolo è molto corposo e per qualcuno potrebbe essere complesso. Cercherò di sintetizzarlo con poche parole, poi deciderete se approfondire con le analisi che ho riportato.
Il 27 gennaio 2017 il blogger Claudio Messora, in arte Byoblu, pubblica un video dal titolo “L’attacco all’informazione libera e indipendente: forse l’ultimo video di Byoblu” dove contesta la decisione da parte di Google di bloccare in maniera definitiva e senza appello i banner pubblicitari del circuito Adsense all’interno del blog Byoblu.com:
Mi sono letto l’email che il blogger ha riportato nel video, trascrivendola per intero per poi analizzarne i contenuti. In seguito sono andato a leggere le guide del regolamento di Google Adsense, i riferimenti per gli approfondimenti proposti nella stessa email da lui ricevuta, e approfondendo con i termini di servizio relativi a Youtube. Il risultato è stato che la pagina di esempio in cui si sarebbe verificata la violazione (il post con il video del deputato Lupi) potrebbe corrispondere. Tradotto: nessun “gomblotto”, sarebbero state violate le normative Adsense e il Blog di Claudio Messora non sarebbe stato escluso dal servizio di monetizzazione per la questione legata alle “fake news”.
Quale violazione? La pagina conteneva un video “embeddato” (fruibile direttamente dal sito stesso) accompagnato da pochissimo testo e troppi annunci pubblicitari. Questi elementi violerebbero i regolamenti Google. Non sarebbe nemmeno l’unica pagina del suo sito che riporterebbe tali condizioni.
Articolo completo
Riporto gli screen e la trascrizione dell’email che Claudio Messora avrebbe ricevuto (segnando in grassetto blu quelle che legge nel video, in rosso alcuni elementi per l’analisi):
Gentile publisher,
Le scriviamo per segnalarle che attualmente uno dei suoi siti web non è conforme alle norme del programma Adsense, pertanto la pubblicazione degli annunci sul suo sito web è stata disattivata.
La pubblicazione degli annunci è stata disattivata sul sito web: byoblu.com
Pagina di esempio in cui si è verificata la violazione: http://www.byoblu.com/post/video-dal-web/lupi-ai-cinque-stelle-referendum-sull-euro-non-lo-farete-mai-solo-demagogia
Azione richiesta: verifica della conformità alle norme di tutti gli altri siti web dell’account.
Stato corrente dell’account: attivo
Spiegazione della violazione:
Gli utenti non vogliono essere tratti in inganno dai contenuti con cui interagiscono online. Per questo motivo, non puoi pubblicare gli annunci in pagine che nascondono informazioni o che forniscono informazioni ingannevoli o errate su di te, sui tuoi contenuti o sullo scopo principale della tua proprietà web. Di seguito riportati alcuni esempi:
- Indurre gli utenti a interagire con i contenuti con pretesti falsi o poco chiari
- “Phishing” di informazioni degli utenti
- Promozione di contenuti, prodotti o servizi che utilizzano affermazioni false, disoneste o ingannevoli (ad es. promesse di ingenti guadagni in poco tempo)
- Furto d’identità dei prodotti Google
- Affermazioni false che suggeriscono affiliazione o approvazione da parte di un altro individuo, organizzazione, prodotto o servizio
Come stabilito dalle norme del programma, gli annunci Google potrebbero non essere pubblicati nelle pagine di valore scarso o nullo e/o con troppa pubblicità per l’utente. Aggiunga un maggior numero di contenuti originali o riduca il numero di annunci visualizzati sulla pagina.
Per ulteriori informazioni, consulti le seguenti risorse:
- Suggerimenti relativi alle norme per la creazione di siti di alta qualità (parte 1)
- Suggerimenti relativi alle norme per la creazione di siti di alta qualità (parte 2)
- Norme sulla qualità per i webmaster
- Norme del programma AdSense
Azione richiesta: controllare l’account per verificarne la conformità
La pubblicazione degli annunci è stata disattivata per il sito indicato sopra, tuttavia l’account AdSense rimane attivo.
Inoltre, tieni presente che il nostro team si riserva il diritto di disattivare gli account in qualsiasi momento se si continuano a verificare delle violazioni.Punti da ricordare:
- L’URL indicato sopra è solo un esempio e le stesse violazioni potrebbero essere presenti su altre pagine di questo sito web o di altri tuoi siti.
- Esamina tutti gli articoli/post del tuo sito che soddisfano i criteri di cui sopra.
- Accertati che nessuno di questi articoli/post venga visualizzato nella stessa pagina.
Nessun ricorso.
Questa decisione è da considerarsi irrevocabile. Di conseguenza, non ha ricevuto un ID problema per presentare un ricorso contro la decisione.
Apprezziamo la sua collaborazione. Cordiali saluti, il Team di AdSense….
Ecco quanto riportato nel regolamento del programma Adsense (facilmente reperibile da questo link) relativo alle norme per i contenuti alla voce “Contenuti vietati“:
- Contenuti per adulti
- Contenuti diffamatori contro individui, gruppi oppure organizzazioni
- Contenuti correlati alle droghe e alle sostanze stupefacenti
- Contenuti correlati agli alcolici e al tabacco
- Contenuti correlati alla salute
- Contenuti correlati alla pirateria informatica e al cracking di prodotti software
- Pagine che offrono programmi di compensazione
- Contenuti ingannevoli
- Contenuti violenti
- Contenuti correlati alle armi
- Contenuti che favoriscono comportamenti disonesti
- Contenuti illegali
L’email ricevuta da Claudio Messora contiene proprio parti di questa guida, precisamente quelli al punto “Contenuti ingannevoli“:
Gli utenti non vogliono essere tratti in inganno dai contenuti con cui interagiscono online. Per questo motivo, non puoi pubblicare gli annunci in pagine che nascondono informazioni o che forniscono informazioni ingannevoli o errate su di te, sui tuoi contenuti o sullo scopo principale della tua proprietà web.
Al punto in questione viene riportato l’elenco degli esempi, proprio quelli contenuti nell’email ricevuta dal blogger, ma Google ricorda che “questi sono esempi e che il loro elenco può non essere esaustivo“. Insomma, quella che ha ricevuto è stata una delle tante email “precompilate” da Google ed inviate a chi abbia violato le norme del servizio Adsense.
Messora nel suo video dice:
Bene ragazzi, allora andiamo a vedere quale è la pagina che ha causato questa violazione.
Nel testo dell’email è specificato per ben due volte che la pagina indicata come violazione è soltanto un esempio e che le stesse violazioni potrebbero essere presenti su altre pagine del sito web, ma su questo ci torno verso la fine della mia analisi.
Cercherò di spiegare il motivo dell’esempio, l’articolo contenente il video del deputato Maurizio Lupi prelevato da una delle registrazioni fornite dalla Camera dei Deputati e caricato nel canale Youtube di Byoblu con in chiaro la scritta “byoblu.com”:
Ecco lo screenshot dell’articolo sul sito di Byoblu con tutto il contenuto testo presente (escluso il titolo):
Maurizio Lupi, durante le dichiarazioni di voto per la fiducia alla Camera sul Governo Gentiloni, si rivolge ai Cinque Stelle accusandoli di demagogia, e spiega perché il referendum sull’Euro non si può fare.
Il problema potrebbe essere quello spiegato da Sonal Kashyap (Google AdSense Certified Partner) in risposta alla domanda “Can I use AdSense safely on a website with YouTube video embedded and no content?” (“Posso usare Adsense in maniera sicura nel mio sito internet con un video Youtube embeddato e senza contenuti?“):
That isn’t allowed, not by Adsense, nor by YouTube. Not unless each page containing a YouTube video has it’s own original (full length) article. The video should act as supplement and not as content.
YouTube Terms of Service and AdSense policies don’t allow you to use YouTube videos on pages that don’t also have sufficient original contents of your own, so placing a bunch of YT videos on a page (or one video on each page) that doesn’t contain an original article violates those policies. Making a website that consists entirely of videos from YouTube isn’t allowed.
Sonal spiega che un video dovrebbe agire come supplemento e non come contenuto di un sito che contiene banner Adsense, specificando che i termini di servizio di Youtube e le politiche di Google Adsense non consentono di utilizzare i video su pagine che non dispongono di sufficienti ed originali contenuti. In seguito fornisce i punti dei termini di Servizio di Youtube, che per semplicità vi riporto quelli della versione italiana:
5. Limitazioni generali sull’utilizzo
5.1 YouTube con il presente accordo autorizza l’utente ad accedere e utilizzare il Servizio, subordinatamente alle seguenti condizioni, e l’utente accetta che la sua mancata adesione ad una qualsiasi di queste condizioni costituirà una violazione dei presenti Termini da parte sua:
[…]
E. non è consentito usare il Servizio (incluso YouTube Player) per alcuno dei seguenti usi commerciali, senza la previa autorizzazione scritta di YouTube:
- la vendita dell’accesso al Servizio;
- la vendita di pubblicità, sponsorizzazioni o promozioni posizionati su, o all’interno del, Servizio, o Contenuti;
- la vendita di pubblicità, sponsorizzazioni o promozioni su qualunque pagina di un blog abilitato agli annunci pubblicitari o di un sito web contenente i Contenuti diffusi attraverso il Servizio, fatto salvo il caso in cui materiali diversi, ottenuti non a mezzo di YouTube, appaiano nella stessa pagina e abbiano un valore tale da giustificare tali vendite.
Lo scarso contenuto all’interno dell’articolo può aver innescato la mancanza di “materiali diversi” e “ottenuti non a mezzo di Youtube“. La vendita di pubblicità? Sonal nel suo intervento spiega che qualsiasi sito web che riporta annunci Adsense rientra in tale condizione:
Any website carrying AdSense ads falls under “the sale of advertising”.
Ci sono altri due elementi da considerare, ed è relativo ad una parte dell’email ricevuta da Messora e ad un punto ben specificato da Sonal nel suo intervento:
Sonal: “And adsense requires each publisher to produce their own original contents.”
Mail Google a Messora: “Come stabilito dalle norme del programma, gli annunci Google potrebbero non essere pubblicati nelle pagine di valore scarso o nullo e/o con troppa pubblicità per l’utente. Aggiunga un maggior numero di contenuti originali o riduca il numero di annunci visualizzati sulla pagina.”
In merito ai troppi annunci pubblicitari, il 19 gennaio 2017 (come possiamo vedere da questo salvataggio su Web.Archive) il sito di Byoblu conteneva parecchi banner pubblicitari e tutti riportante l’ID Adsense relativo a quello che dovrebbe essere l’account di Messora. Specificando, nell’HTML prelevato dal salvataggio di Web.Archive il codice relativo ai banner, per la precisione “<ins class=”adsbygoogle“” e “data-ad-client=”ca-pub-3996516968876575““, viene identificato sette volte.
Potete ben comprendere che un utente, al visitare il sito, si ritrovi con troppa pubblicità per un testo così corto come quello presente nella pagina con il video di Lupi.
Passiamo ora ai contenuti originali. Nell’email ricevuta da Messora c’è un elenco di link per ulteriori informazioni, come ad esempio “Suggerimenti per la creazione di siti di alta qualità – parte 2” (pubblicato su “Inside Adsense Blog”) che riporta quanto segue:
Le pagine devono essere originali e valorizzanti.
Le Istruzioni per i webmaster di Google sottolineano l’importanza di fornire contenuti originali che distinguono il Vostro sito dagli altri. Ma questo è solo uno degli elementi che contribuiscono alla creazione di un sito web di alta qualità. Le nostre linee guida consigliano ad esempio, di non utilizzare pagine e domini doorway, pagine con poco o nessun contenuto o pagine ottimizzate per specifiche parole chiave o frasi.
Insomma, seguendo ancora le linee guida di Google una pagina con poco contenuto come quella del video di Lupi non dovrebbe essere ritenuta accettabile.
Facendo un passo indietro, l’email di Google riporta una pagina di esempio dove sarebbe stata riscontrata la violazione, ma nell’archivio “video dal web” del blog di Messora troviamo altri casi simili:
Sonal, nel suo intervento, conclude così:
You will be banned for life from adsense.
Il concetto è abbastanza chiaro.
Messora può, se decidera, continuare a dare la colpa a Hillary Clinton o a Laura Boldrini, sono affari suoi, ma per quanto ho potuto valutare mi sembra che il blocco non sia dovuto al tema delle “fake news” (dovrebbe essere contento, forse).
Ora, questo ultimo pezzo del mio articolo non riguarderebbe il caso specifico della pagina con il video di Lupi, ma vorrei trattare l’argomento relativo alla pubblicazione di contenuti non di opera propria e prelevati da siti terzi. Per citarne uno abbastanza famoso, l’articolo del 25 novembre 2015 intitolato “La rivincita dei complottisti: più razionali, sani, equilibrati e meno fanatici dei convenzionalisti. Ora c’è la prova scientifica” venne copia-incollato e modificato (oltre ad averne cancellato alcune parti, facendo un paragone con Text Compare) da quello del sito Anticorpi.info, dal titolo “Studi Scientifici: I Complottisti Sono Più Sani di Mente” del 21 ottobre 2014 (“Ora c’è la prova“), che a sua volta lo aveva tradotto da quello di VeteransToday.com del 14 luglio 2013 (“Ora…“). Di originale nella pagina si potrebbe ritenere al massimo il titolo, ma non il resto. Sull’argomento specifico se ne erano occupati i colleghi di Butac.
Ringrazio “Dr.Terrible” che in seguito ad un suo intervento sul blog di Butac mi ha fatto iniziare l’analisi del caso.
AGGIORNAMENTO
Per chi fa fatica a comprendere il significato di “poco contenuto” vi riporto un ulteriore spiegazione di Google a riguardo:
We’re always fine tuning our policies to make sure they reflect the current environment. In one recent change, we stopped limiting the number of AdSense ads that could appear on a page and instead now look at the overall balance of content and ads on a page. We think this better takes into account experiences like infinite scrolling and in-stream video. As always, we encourage publishers to keep the user experience in mind and require they have more original content than ads on the page.
Google richiede un equilibrio complessivo tra contenuti e banner pubblicitari nelle pagine a cui gli utenti accedono. Se gli articoli di Messora avevano un contenuto scarso e dove l’embed del video era praticamente “il contenuto”, con così tanti banner che superano in spazio lo stesso contenuto testo, comprenderete il senso del “poco”.
Sulla questione “ingannevole“:
ingannévole agg. [der. di ingannare]. – Che inganna, che induce o può indurre in errore; riferito quasi sempre a cose, non a persone, anche col senso di fallace, illusorio: ingannevoli obbietti Fingon l’ombre lontane (Leopardi); speranze, apparenze, promesse ingannevoli. ◆ Avv. ingannevolménte, con inganno, col fine di ingannare: gli fece ingannevolmente intendere che poteva fidarsi di lui.
Se l’utente visita un sito dove si parla di un video e se ne parla con così poco testo, che non approfondisce affatto, allora era meglio essere reindirizzati a Youtube.
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