Il sito NaturalNews.com scompare da Google. Mossa inutile e promozione

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La lotta alle fake news è vista come un pericolo per i bufalari e i complottisti di professione, quelli che ci guadagnano sfruttando la credulità e le paure delle persone. Non per tutti, per qualcuno di loro è diventato un ottimo trampolino di lancio.

Nella giornata di ieri ho ricevuto un’interessante segnalazione, quella del post Facebook di “Farm Modella”:

Its a great day for Agriculture and STEM! The #1 site for fake news has officially been pulled from Google! ???????? #NaturalNonsense

L’annuncio festoso riguardava la presunta esclusione del sito di Make Adams, NaturalNews.com, dalle ricerche Google (nell’immagine: “Thank you Google. Has removed all of NaturalNews pages! 140,000 pages blacklisted off of Google. The #1 site for fake news“). Un sito assai noto per le sue teorie di complotto, come quella riguardante la diffusione “fraudolenta” del virus Zika (con un articolo accompagnato da un prodotto per proteggersi dai “zika mosquitoes“).

La curiosa teoria di complotto e il prodotto anti-zika in promozione (banner a destra)

Google può fare ciò? Certo, basta leggere quanto riportato dallo stesso motore di ricerca (che ricordiamo essere una società privata):

Google may temporarily or permanently remove sites from its index and search results if it believes it is obligated to do so by law, if the sites do not meet Google’s quality guidelines, or for other reasons, such as if the sites detract from users’ ability to locate relevant information. We cannot comment on the individual reasons a page may be removed. However, certain actions such as cloaking, writing text in such a way that it can be seen by search engines but not by users, or setting up pages/links with the sole purpose of fooling search engines may result in removal from our index. Please read our Webmaster Guidelines for more information.

Della scomparsa ne ha parlato anche Gizmodo sottolineando che Google non conferma quanto accaduto:

Officially, Google won’t say why the site was de-listed from search results, but the company does confirm that it happened.

“We don’t comment on individual sites, but if we find that a site violates one or more of these guidelines we may take manual action against it,” a Google spokesperson told Gizmodo. “Once a site has remedied the problem, the webmaster can submit the site for reconsideration.”

Sempre su Gizmodo viene data una probabile spiegazione riguardo alla violazione contestabile al sito di Adams:

It seems more likely that Google is just responding to technical violations of its terms rather than any political agenda. One glaring violation? The mobile version of the site performs redirects prohibited by Google’s terms of service.

That’s a big no-no for Google, and one that you may have encountered on sketchy websites before. When you click on a link, you’re supposed to go to the website you’re expecting, not redirected to something else. That’s kind of a basic part of the social contract online. Don’t take me to places I’m not trying to go to.

In pratica, il sito complottaro potrebbe essere stato rimosso per violazioni tecniche relative alla navigazione mobile, dove gli utenti venivano reindirizzati altrove in maniera ingannevole.

 

Sappiate che l’esclusione di un sito è assai “ridicola”, perché gli algoritmi non sono perfetti e possono essere aggirati. Cercando “Naturalnews” tramite lo stesso Google troviamo tra i primi risultati il sito Natural.news, indovinate di chi è?

La ricerca Google e Natural.news

È inevitabile che i contenuti di certi siti siano stati ripresi da altri, così come gli stessi proprietari possano crearsene di nuovi nel tempo (come Natural.news) per avere più canali di diffusione e permettere loro di mantenere i propri interessi ideologici ed economici. Le loro baggianate continuano comunque a circolare, Google non è l’unico motore di ricerca al mondo e gli utenti polarizzati continueranno comunque a condividerne i contenuti.

Visitando il sito di NaturalNews.com trovo l’articolo accusatorio di Mike Adams contro Google, ma il finale è assai curioso:

Second, use GoodGopher.com as your search engine, as it provides you with uncensored search results from thousands of independent media websites (many of which are banned or penalized by Google).

Insomma, Mike Adams invita gli utenti ad usare il motore di ricerca GoodGopher.com. Sapete di chi è? Indovinato!

GoodGopher was developed by Mike Adams, the Health Ranger, editor of NaturalNews.com. Adams was formerly the CEO of a very successful software company. He’s now using his technical expertise to create GoodGopher which will benefit all “alternative” websites publishing TRUTH rather than propaganda.

With your help, we are building the internet’s largest search engine for those searching for information and news on liberty, natural healing, central banks, food freedom, advanced science and a multitude of other topics no longer allowed in NSA-controlled search engines.

Insomma, il motore di ricerca dei complottisti (il suo). Esiste da tempo, ma come l’occasione per promuoverlo è ovvia.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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