Si avvicina il tanto atteso evento noto come Eurovision, ma farne l’ennesimo caso diplomatico è la presenza cantante russa Yulia Samoilova. La sua condizione fisica è nota, ma nel marzo 2017 circola nei siti di informazione russa la notizia secondo cui a danneggiarla sarebbe stato un vaccino. Ne parlò persino il The Guardian:
As a wheelchair user since childhood after a botched polio vaccination, Samoylova got her start performing for oil workers at a restaurant in her hometown Ukhta in the far north and went on to win several singing competitions. In 2014, she sang at the Paralympic opening ceremony in Sochi.
Tale dato non viene riportato nella pagina Wikipedia in inglese, contrariamente a quanto si legge in quella russa:
Сама певица утверждает, что обострение этого наследственного заболевания могло последовать в результате неудачной прививки от полиомиелита.
La fonte della voce Wikipedia in lingua russa è un articolo del 13 marzo 2017 del sito Meduza.io che a sua volta cita un’intervista rilasciata dalla cantante a Kompravda.eu:
«Если меня выпрямят, вдруг не смогу петь?!»
– До года я развивалась нормально, как все дети, – рассказала нам Юлия. – Но потом мне сделали прививку. Кажется, от полиомиелита. И я перестала вставать. Врачи начали лечить, что-то кололи, но ничего не помогало.
Per chi non conosce il russo, lei sostiene che prima fosse una ragazza normale e che in seguito alla vaccinazione contro la polio è stata danneggiata. Peccato che le sia stata diagnosticata l’Atrofia muscolare spinale (conosciuta con la sigla “SMA”), una malattia genetica che non ha alcun collegamento con i vaccini (nemmeno quello antipolio).
In Russia, in seguito alle sue dichiarazioni, ci si preoccupa che tale storiella possa influenzare l’opinione pubblica a favore delle tesi antivacciniste, causando enormi problemi. Olga Germanenko, fondatrice e direttrice della fondazione “Семьи СМА” (“Famiglie SMA”) racconta che Julia abbia davvero la SMA e che la convinzione sua e della sua famiglia sia causata da un fattore puramente psicologico e temporale (tradotto: il periodo in cui la malattia ha avuto inizio e il periodo in cui Julia venne vaccinata), spiegando che non vi è alcun studio clinico che provi qualche collegamento tra la vaccinazione antipolio e la malattia. Perché psicologico? A spiegarlo è il pediatra Fedor Katasonov:
Эти нарушения чаще всего заложены еще до рождения ребенка, но прививки сочетаются по времени с их манифестацией, и родители, ищущие причину случившегося, находят причину в вакцинации.
In pratica, il problema ha origine prima della nascita, ma la combinazione temporale tra la manifestazione dei sintomi e la vaccinazione porta i genitori a cercare in essa il colpevole del danno. Si, è facile intuire quanto i genitori di Yulia volessero negare il problema genetico accusando i vaccini.
I media russi, sia in questa occasione che in passato, hanno fatto un grosso errore fidandosi troppo delle dichiarazioni della cantante e della sua famiglia, evitando di informarsi su una malattia e l’impossibilità di un collegamento con i vaccini.
Siamo alle solite, ma c’è un “ma”.
In Italia, il 12 marzo 2017, il sito Eurofestivalnews.com pubblicò un articolo dal titolo “Russia, per l’Eurovision 2017 la storia di riscatto di Yulia Samoilova con “Flame is burning”” che riportava quanto segue:
Perchè Yulia Samoilova, ventottenne cantante che rappresenterà il paese col brano “Flame is burning” porterà sul palco una questione che sicuramente farà discutere. La giovane interprete, che nel 2014 ha cantato alla cerimonia di apertura dei giochi paralimpici invernali di Sochi, è infatti rimasta tetraplegica, perdendo l’uso delle gambe a seguito degli effetti collaterali dell’inoculazione di vaccini.
L’autore dell’articolo, a differenza di un The Guardian, ha corretto il suo pezzo ristabilendo una corretta informazione verso i propri lettori:
La giovane interprete, che nel 2014 ha cantato alla cerimonia di apertura dei giochi paralimpici invernali di Sochi, è infatti rimasta tetraplegica, perdendo l’uso delle gambe a seguito di una atrofia muscolare spinale che le deriva dalla nascita.
Lei tuttavia nel suo sito propone una tesi diversa, parla di inoculazione del vaccino contro la poliomielite e dice che le era stata inizialmente diagnosticata la morte entro tre anni da medici che lei definisce “ciarlatani”.
Ciò non può che farmi piacere, meno per gli altri che ancora non hanno corretto.