Mi chiedono se la foto pubblicata da Milo Yiannopoulos sia un fotomontaggio oppure no:
Non si tratta di un fotomontaggio, ma di un’immagine che diffonde un pensiero distorto e utile alla propaganda del noto bulletto americano (e mi limito a definirlo così, al momento). L’obiettivo di quell’immagine è quello di inculcare nella mente degli utenti che la donna musulmana non fosse affatto sconvolta dal fatto appena avvenuto al Westminster Bridge (Londra), contrariamente agli altri presenti nella foto (ritenuti non musulmani, ovviamente).
Ci sono numerose fotografie relative all’attentato londinese del 22 marzo 2017, la donna musulmana non è l’unica a tenere un atteggiamento simile (1, 2, 3):
Qualcuno ha cercato di farlo notare nelle condivisioni Twitter:
Come si dovrebbe reagire di fronte ad un attentato? Come reagite voi di fronte ad un incidente stradale in cui siete coinvolti direttamente o di cui siete spettatori? Ognuno reagisce in maniera diversa, c’è chi riesce a mantenere una certa calma e chi invece si lascia prendere dal panico, ma non ci vuole un genio per sapere certe cose. Eppure il desiderio di rafforzare la propria idea che una donna musulmana non sia preoccupata di fronte all’accaduto e che cammini ignorando i feriti a terra (magari sostenendo che sia addirittura contenta di tutto ciò) è forte in certe persone, Milo lo sa bene e alimenta questa situazione di ignoranza.
AGGIORNAMENTO
Il fotografo, Jamie Lorriman, ha rilasciato alcune dichiarazioni ritenendosi dispiaciuto per l’utilizzo inappropriato della sua foto:
“To assume she was ignoring someone is impossible to know, the look on the woman’s face, she’s horrified, she’s in the middle of a traumatic situation.
“She probably just wanted to get off the bridge.
“I feel so sorry for the woman in the picture. If she’s seen this, she must feel awful.”
La donna ritratta nella foto ha rilasciato a sua volta una dichiarazione diffusa TellMAMAuk:
“I’m shocked and totally dismayed at how a picture of me is being circulated on social media. To those individuals who have interpreted and commented on what my thoughts were in that horrific and distressful moment, I would like to say not only have I been devastated by witnessing the aftermath of a shocking and numbing terror attack, I’ve also had to deal with the shock of finding my picture plastered all over social media by those who could not look beyond my attire, who draw conclusions based on hate and xenophobia.
My thoughts at that moment were one of sadness, fear, and concern. What the image does not show is that I had talked to other witnesses to try and find out what was happening, to see if I could be of any help, even though enough people were at the scene tending to the victims. I then decided to call my family to say that I was fine and was making my way home from work, assisting a lady along the way by helping her get to Waterloo station. My thoughts go out to all the victims and their families. I would like to thank Jamie Lorriman, the photographer who took the picture, for speaking to the media in my defence”.
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