Circola una comunicazione urgente del Dipartimento Scuola di Roma Capitale in merito all’incendio a Pomezia dove viene riportato un raggio di divieto di approvvigionamento delle derrate alimentari pari a 50 km. Esiste o non esiste questa documentazione? Era un falso?
Valutazione
DOCUMENTO VERO E CORRETTO DAL COMUNE
Analisi
Un raggio di 50 km dall’incendio avvenuto a Pomezia risulta davvero preoccupante, a “livelli catastrofici” se vogliamo proprio esagerare. Qualcuno aveva iniziato a dubitare della veridicità del documento condividendo un articolo del 9 maggio de Ilquotidianodellitorale.it dal titolo ““Nelle scuole di Roma vietata ortofrutta raccolta fino a 50 km dal rogo di Pomezia”: è un falso“:
L’articolo del sito in questione parla di “bufala” e di “documento falso”:
“Nelle scuole di Roma vietata ortofrutta raccolta fino a 50 km dal rogo di Pomezia”: è un falso
Circolare del Comune di Roma: “Vietate nelle mense scolastiche derrate provenienti da un raggio di 50 km dal luogo del rogo della Eco X”. E’ una bufala
Divieto di impiego nelle mense scolastiche di raccolti provenienti da un raggio di 50 km dall’incendio della Eco X di Pomezia. Lo avrebbe firmato la responsabile del dipartimento dei Servizi educativi e scolastici, Ivana Bigari. Ma è tutto un falso, visto che nella notte dal Campidoglio viene comunicata QUESTA CORREZIONE.
[…]
E’ esplosa sui social network la psicosi per le ricadute dell’inquinamento dell’aria e dei prodotti agricoli in seguito al drammatico incendio del 5 maggio all’industria per la raccolta e il trattamento di rifiuti industriali e speciali Eco X. E c’è chi specula producendo e diffondendo un falso documento del quale non si ha traccia in nessun atto ufficiale del Comune di Roma e neanche in quelli del Comune di Pomezia.
La schermata del falso documento diffuso in rete
Tuttavia, nel link “QUESTA CORREZIONE” si viene rimandati ad un altro articolo dal titolo “Rogo all’Eco X, il Campidoglio sbaglia le misure precauzionali” dove invece si parla d’altro:
E’ arrivato nella notte il chiarimento da parte dell’amministrazione capitolina al sospetto di bufala sollevato da QL Il Quotidiano del Litorale CON QUESTO ARTICOLO nel quale si riferiva dell’esistenza di una circolare emessa dal Dipartimento dei Servizi educativi e scolastici. Tutte le testate nazionali, anche televisive, avevano riportato il “il divieto immediato di approvvigionamento delle derrate alimentari provenienti da un raggio di 50 km dal luogo dell’evento fino a nuova disposizione”. Tutte meno la nostra che aveva sollevato perplessità e sospetti. La disposizione era stata inviata a 16 aziende che si occupano di ristorazione anche negli edifici scolastici di Roma a firma del direttore di Dipartimento, Ivana Bigari.
Più di qualcosa non aveva convinto la nostra redazione. Rileggendo l’ordinanza del sindaco di Pomezia nr 6 del 7/05/2017 era evidente che l’estensione dell’area interessata dalle misure cautelari era dieci volte più estesa. Non solo, l’assenza di pubblicizzazione e, ancora più grave, della pubblicazione della circolare sull’Albo Pretorio istituzionale poneva il sospetto che si trattasse di un documento artefatto, insomma di una bufala.
A quel punto anche l’utente su Twitter corregge:
NO mi spiace non è una bufala, l’ordinanza di servizi scolastici è stata emessa e parla di 50 km poi oggi è stata corretta a 5 dal Comune
E purtroppo si profila uno scontro tra principio di precauzione applicato da servizi scolastici e Campidoglio che appoggia Pomezia PERCHÉ?
ecco quà la conferma dalle sedi territoriali dei municipi
Circola anche un’altra comunicazione riportante l’errore, che riporto di seguito:
Il Comune di Roma aveva realmente sbagliato e ha comunicato la correzione nel proprio sito:
Specificato il divieto di approvvigionamento di derrate alimentari nella zona dell’incendio dello stabilimento Eco-X di Pomezia, imposto dal Dipartimento Scuola di Roma Capitale con una nota a una serie di aziende di ristorazione che operano sul posto: il divieto, precisa il Campidoglio, è riferito a un raggio di 5 chilometri dal luogo dell’incendio – come indicato in tutte le ordinanze emanate dal Comune di Pomezia dopo l’incidente – e non 50, come comunicato erroneamente con la nota del Dipartimento capitolino. La misura va intesa fino a nuova disposizione.
Il comunicato non era una bufala, è stato realmente diffuso dal Comune con l’errore e poi corretto tramite un altro comunicato.
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