Il 2 luglio 2017 la pagina Facebook “MARE Movimento Antitraffico Randagi in Europa” pubblica un post Facebook denunciando un presunto “bordello” per amanti del sesso con gli animali, in particolare dei cani.
Valutazione
Analisi
Ecco il post del 2 luglio:
Danimarca: apertura della prima casa vicino Zoophile Europa – Cani in prostituzione
Nel mese di ottobre a Copenaghen si aprirà il primo Zoophile bordello Europa. In Danimarca, è consentito a prostituirsi un animale ad avere rapporti sessuali con umani “a condizione che l’animale non soffre”, dice la legge, che considera perfettamente legale fare sesso con tutti i tipi animali.
specificità nazionale, la Danimarca ognuno è libero di accoppiarsi con un animale, fino a quando non si osserva alcuna forma di abuso. Per il Ministro dell’alimentazione, dell’agricoltura e della pesca, Vlad Jørgensen, queste relazioni intime sono un diritto costituzionale. “Gli animali devono essere trattati con rispetto e cura e hanno diritto a protezione speciale” , ha detto in una dichiarazione.
http://www.webcoolmag.com/premiere-maison-close-zoophile/
Approfondendo l’argomento zooerastia in Danimarca, cosa non semplice, emerge che il problema sarebbe stato affrontato nel 2015, MA, come per altri Paesi dove è da poco considerata punibile (Germania), le vecchie abitudini resistono e non emergono sanzioni al riguardo. In sintesi quindi, sarebbe vietata, sarebbe…L’articolo sarebbe secondo alcune voci un falso o una provocazione ma è veramente difficile in realtà sociali dove questa pratica sessuale è da poco tempo condannata, verificare dove sia la verità e fino a che punto siano realmente vietati questi abusi.
http://www.tgcom24.mediaset.it/…/anche-la-danimarca-ha-viet…
L’associazione MARA non si è resa conto di aver diffuso una bufala, copiando e incollando l’articolo tradotto con Google Translate del sito Webcoolmag.com. Non è possibile che ciò accada in Danimarca, sin dal 2015 la zoofilia è punita con una pena detentiva.
L’articolo del 25 giugno 2017 del sito Webcoolmag.com, citato nel post, riprende “paro paro” quello pubblicato il 9 aprile 2017 dal sito Secretnews.fr che riporta il seguente disclaimer:
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Si tratta di uno dei tanti siti online che pretendono di essere considerati “satirici“. Inoltre, la bufala non è affatto nuova: se ne parlava anche su Hoaxbuster.com nel 2014.
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