Vi ricordate del sito che si sostiene con i banner di Google Adsense e Amazon? Quello che utilizza metodi di disinformazione e alterazione della realtà per la sua propaganda xenofoba estremista? Bene, il 7 luglio 2017 pubblica un articolo dal titolo “Arrestato poliziotto islamico, contatti con Isis” utilizzando la seguente fotografia:
L’uomo nella foto è il primo corazziere di colore al Quirinale:
Dal suo Brasile al Quirinale. Dall’adozione quando aveva appena un anno da parte di una coppia siciliana al Reggimento dei Corazzieri, sull’attenti davanti al Papa. Una storia che è una favola a lieto fine, la vittoria dell’integrazione e della grande passione per l’arma dei carabinieri. Che ha portato N.T. (le iniziali per ragioni di riservatezza), 27 anni, a diventare il primo corazziere di colore nella storia del Colle, scelto anche per il picchetto d’onore in alta uniforme che ha accolto il Pontefice nella sua visita al presidente Mattarella due giorni fa.
Nell’articolo di Voxnews però si parla di un caso ben diverso, attenzione all’obiettivo che si vuole raggiungere:
Quando abbiamo analizzato i motivi dietro la facilità con la quale gli estremisti islamici riescono a colpire in Francia, nonostante siano inseriti nelle celeberrime ‘liste di controllo’ della polizia e dei servizi, azzardammo l’ipotesi che, oltre alla difficoltà di tenere sotto controllo migliaia di individui, vi fossero anche complicità da parte dei controllori: quando con lo ius soli i figli degli immigrati islamici entrano nelle istituzioni, nelle polizie e in altri settori pubblici, infettano il sistema, non puoi più avere fiducia in chi dovrebbe impedire gli attacchi.
La notizia che arriva dalla Francia lo conferma. Nei giorni scorsi è stato arrestato in Val-de-Marne un agente di polizia. L’uomo, fratello di un terrorista islamico, ha agito per proteggerlo, si sono scoperti suoi legami con lo Stato Islamico.
Il poliziotto è stato arrestato mentre prendeva servizio al commissariato. In Francia sono già dentro, da noi lo saranno dopo l’approvazione dello ius soli e l’ingresso in massa di musulmani in Carabinieri e Polizia.
L’obiettivo dell’autore “anonimo” è sempre lo stesso, quello della propaganda “identitaria” di cui fa parte, dove solo la “purezza” bianca e italiana è affidabile mentre il resto, gli altri, sono un pericolo.
L’uso della foto del corazziere italiano è strumentale, subdola, e diffonde diffidenza, paura e odio. Nei confronti del carabiniere è pura diffamazione.
Chissà se il marchio Sheba è felice di essere presente nei banner del sito.
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