Nei confronti di Laura Boldrini vengono rivolte quotidianamente espressioni di becero odio, auguri di violenze fisiche, stupri di massa, persino speranze di morte anche attraverso minacce. Risulta triste che parte delle persone che manifestano tali comportamenti siano donne o sostenitori dichiarati del “No alla violenza sulle donne” attraverso le loro foto profilo di Facebook. In questo articolo non riporterò alcun sostegno o informazione per “parlare bene” della Presidente della Camera, ma raccontare ciò che dovrebbe essere evidente e sotto gli occhi di tutti.
Di recente l’utente Facebook Sabrina (il nome completo è noto a chi di dovere, anche se riportato in chiaro da Nextquotidiano) aveva pubblicato una vignetta a sfondo sessuale sul suo profilo con un messaggio inequivocabile rivolto alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini:
Magari glielo facessero veramente a quella schifosa troia della Boldrini e poi voglio proprio vedere se avrebbe ancora il coraggio di chiamare risorse,i negri di merda!!!!!!!!!!!
Tra i primi a segnalare il fatto è stata l’utente Margherita in un post del 9 agosto dove nei commenti è possibile visionare altri nomi e altre reazioni scomposte dagli amici di Sabrina (anche in questo caso i nomi completi sono noti a chi di dovere).
Qualcuno ha pensato che l’immagine/fotomontaggio pubblicata da Sabrina fosse firmata dall’autore. Il disegnatore John Billette è noto per le sue vignette umoristiche a sfondo sessuale e con riferimenti a uomini di colore (cercando con Google trovate tanti risultati di sue opere pubblicate da diversi utenti su Pinterest), ma nulla ha a che fare con l’atto diffamatorio: la sua vignetta è stata modificata appositamente per essere usata in malafede nei confronti di Laura Boldrini.
Che sia Sabrina l’ideatrice del fotomontaggio o che sia una persona terza, al momento sconosciuta, non cambia il problema. Sabrina potrebbe incappare in problemi legali da non sottovalutare, quella mostrata non è neppure considerabile “satira“, una scusa fin troppo usata erroneamente da “scaricatori di porto del web” che tratterò in un prossimo articolo citando anche la giurisprudenza del caso.
Quanto espresso da Sabrina pubblicando la vignetta alterata è un chiaro esempio di sessismo. Certo, qualcuno avrà da obiettare perché Sabrina è una donna che se la prende con una donna, ma è una giustificazione dettata dall’ignoranza nei confronti della misoginia femminile. Come se non bastasse l’atto di Matteo Salvini quando paragonò una bambola gonfiabile alla Presidente della Camera, fornendo di fatto ai suoi simpatizzanti uno strumento di attacco politico “giustificato“.
È attraverso il leader e gli influencer che gli utenti e cittadini prendono spunto. Se un Matteo Salvini dichiara che un altro politico è un truffatore i suoi fan si sentiranno nel diritto (e il dovere) di diffondere il suo messaggio, se non addirittura di reinterpretarlo e appesantirne i toni.
Da esempio sono le conseguenze di un post di Beppe Grillo pubblicato nella sua pagina Facebook nel 2014:
Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?
Guardate un po’: http://goo.gl/veFQKA
Belìn, è fantastico!
Il link rimanda ad una pagina del suo Blog dal titolo “In viaggio con Lady Ghigliottina Boldrini“, ma risulta irraggiungibile siccome cancellata (tranne che negli archivi digitali). Il testo del post, per come scritto, ha permesso a molti utenti di lasciarsi andare pubblicando diversi commenti che persino i gestori della pagina decisero di rimuovere.
Ci troviamo di fronte a metodi di comunicazione utili per denigrare l’avversario politico. Siccome funziona, a cavalcarne l’onda sono i bufalari e troll della rete che hanno diffuso numerose “fake news” contribuendo a loro volta ad incrementare l’odio nei confronti della Presidente della Camera puntando soprattutto sui gruppi e utenti polarizzati, delle vere e proprie risorse per renderle virali e durature nel tempo. Non si rendono conto di come vengono manipolati.
Laura Boldrini, nonostante non sia al Governo, viene infine utilizzata dalle opposizioni come una sorta di collante: l’odio generato attraverso azioni mirate e fake news unisce e rafforza le posizioni dei loro simpatizzanti e porta nel tempo a convincerne altri. È innegabile che questo articolo verrà compreso dai non polarizzati, mentre per quanto riguarda gli altri sarà soltanto un articolo inutile perché non sono in grado di uscire dalla loro bolla. Per questa gente, nonostante certe fake news, basta che dica una parola fuori posto, qualunque essa sia, per trovare una giustificazione per odiarla e denigrarla.
C’è da dire, per fortuna, che non tutti i cittadini che non sostengono elettoralmente Laura Boldrini pensano e agiscono in maniera incivile e si distinguono dalla massa violenta. C’è da dire, inoltre, che non è da sola, avendo dalla sua parte cittadini che la conoscono e la apprezzano per quello che ha fatto, così come non si sono lasciati condizionare da certe modalità di comunicazione.
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