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A partire dal 22 agosto 2017 molti utenti hanno condiviso questa foto con commenti simili:
Andiamo a soccorrere i finti profughi in mare, mobilitano la Marina e le ONG e poi facciamo pagare il biglietto a chi stanotte doveva lasciare l’Isola dopo il terremoto…
Si tratta di un biglietto del 22 agosto 2017 per il traghetto della Caremar “Ischia-Pozzuoli” delle ore 2:30. Ne avevano parlato diverse testate:
Le proteste hanno infiammato i social: «Vergogna ad Ischia. Stanotte la gente, a migliaia, nel panico più totale, è stata costretta a pagare prima il biglietto e poi ci si poteva imbarcare dopo ore ed ore di attesa alle biglietterie – scrive Gaetano Di Vaio su Facebook – Molte persone hanno fatto a botte per accaparrarsi un biglietto. Quello che andava fatto, era invadere le navi e buttare a mare chiunque si permetteva di chiedere il titolo di viaggio. È uno schifo. Spero che ci siano avvocati pronti ad intervenire per fare causa alle compagnie di navigazione, al comune di ischia, allo stato italiano. In una situazione di altissimo stato di emergenza, questa cosa è imperdonabile».
Diciotto euro e venti centesimi da Ischia a Pozzuoli. Per molti, il prezzo della salvezza.
Proteste simili anche via Twitter in risposta al “Giornale della Protezione Civile“, come possiamo vedere nel tweet di Simona del 22 agosto alle 01:42 del mattino:
Peccato che le persone per andare sulla terraferma devono pagare il biglietto… se no il traghetto non parte! #vergogna
Uno dei primi a diffondere la foto è stato Luca Abete il 22 agosto 2017 alle 03:04 del mattino:
Non credo sia giusto far pagare i biglietti del traghetto ai turisti in fuga da ISCHIA!
Cercano salvezza da una minaccia concreta… Non una gita di piacere!!!
Stefania alle 03:17 scrive: “È uno schifo. Qui è un caos totale. Abbiamo pagato anche la differenza si due euro per aver cambiato orario di partenza.”
Nancy alle 03:07 scrive: “Sono sul traghetto con la mia famiglia…un caos terribile un piano di evacuazione inesistente! E poi chi non aveva soldi per pagare il biglietto dovuta alla fuga che fa???…disumani.“
Ci sono anche dei commenti che cercano di spiegare la situazione, come quello di Wilma:
Luca abete ti ho sempre ammirato per i tuoi servizi ma stavolta non sono d’accordo con te, non c’è emergenza qui sull’isola e quelli che vogliono andare via devono pagare il biglietto del traghetto, come pagherebbero il biglietto del treno o del pullman se fosse successo in terraferma, vieni da vicino a sincerarti e poi scrivi quello che vedi con i tuoi occhi
Come molti evidenziano, anche su Repubblica di Napoli, non ci sarebbe stato alcun piano e ordine di evacuazione dell’isola:
Lunghe code nella notte e anche in mattinata per quanti stanno cercando di lasciare l’isola d’Ischia. Nessun piano di evacuazione, ma per lasciare i luoghi del terremoto occore munirsi di biglietto. Protestano villeggianti e residenti
Non essendoci un piano di evacuazione risulta normale che i biglietti siano a pagamento. Se ci saranno sviluppi e dichiarazioni delle aziende che gestiscono i traghetti sarò ben lieto di aggiornare l’articolo.
Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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