Il 14 settembre 2017 alle ore 8:53 il consigliere regionale Davide Barillari pubblica il seguente tweet:
@RobertoBurioni diffidato dalla Lorenzin per le sue dichiarazioni novax. Ordine medici discute sua radiazione…
Barillari condivide nel tweet un articolo dal titolo “La figlia di Roberto Burioni rifiutata dalla scuola: non è vaccinata” proveniente dal sito satirico Lercio.
Verso le 11:08 Giornalettismo pubblica un articolo dal titolo “Davide Barillari annuncia la possibile radiazione di Burioni con un articolo di Lercio“, riportando il tweet e ricordando gli scontri passati tra il consigliere regionale e lo stesso Burioni. Solo alle 11:56 il pentastellato riporta una spiegazione nel seguente tweet:
nemmeno capite il senso di cio’ che scrivo… l’ironia e’ da sempre un arma per combattere un potere che vive di autorità cieca e indiscussa
In seguito, con un tweet delle 12:02, sostiene che Giornalettismo “ci sia cascato“:
Stupendo, ci cascano come dei polli… chissà @RobertoBurioni come si è spaventato 🙂
Questa storia ricorda molto quella di Nina Moric, la quale aveva pubblicato una foto che ritraeva due noti personaggi americani di colore (la stella del basket Magic Johnson e l’attore Samuel L. Jackson) “spacciandoli” per immigrati clandestini che “che bivaccano sulle panchine con i nostri 35 euro” per poi sostenere che si trattava di una “trollata“.
A questo punto potremmo chiamarlo ironicamente “Barillaric“. Tuttavia, è chiaro che Davide Barillari non è Nina Moric, che gli intenti dichiarati siano teoricamente diversi, ma risulta soprattutto chiaro che con certi interventi è inevitabile che si venga etichettati come “creduloni“, soprattutto se nelle proprie bacheche social vengono condivise storie come quella del dirigente del Ministero della Salute, Ranieri Guerra, accusato di far parte del Cda della Glaxo che produce vaccini (fake news trattata in un mio precedente articolo).
Forse era ironico “per combattere un potere che vive di autorità cieca e indiscussa“. L’unico a poter dare tale risposta è lui, ovviamente, ma fatto sta che quando sei sotto l’occhio attento degli utenti e dei media è inevitabile che puoi essere incompreso e attaccato. Io, ad esempio, se nel mio profilo Facebook condivido un articolo di Lercio lo specifico in tutti i modi perché qualcuno potrebbe pensare che io sia caduto in articolo satirico oppure che voglio disinformare i miei amici facendo credere loro storie false.
Ah, comunque Burioni non si era preoccupato, era già a conoscenza dell’articolo di Lercio e aveva notato qualche personaggio che c’era cascato. Ecco un suo tweet del 6 settembre 2017:
la vita ha più fantasia di noi.
Già, qualcuno c’era cascato e se condiviso da una persona ritenuta autorevole dai suoi fan è possibile che ci caschino ulteriormente, non solo i suoi critici (che potrebbero vedere nella sua risposta soltanto una “scusa per salvare la faccia“). Bisogna stare sempre attenti.
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