[Premessa per chi non riesce a contenersi dal commentare senza ragionare: non si sta giustificando alcunché, lo stupro e le violenze sulle donne sono atti orribili e da condannare sempre e comunque, ma ritengo che nelle discussioni debbano essere riportati i dati correttamente affinché si possa trovare una soluzione ad ogni problema]
Tra i commenti in pagina ho trovato uno che forse meritava risposta tramite un altro commento, ma risulta interessante parlarne in un articolo. Affermando che abbiamo un problema legato alla generalizzazione, ecco cosa mi ha scritto l’utente:
David Puente è difficile generalizzare di fronte a evidenze statistiche di questo tipo.
Le posso dimostrare facilmente Dai dati ISTAT e da quelli del Viminale che c’è un preciso 1% della popolazione residente in Italia responsabile del 40% degli stupri del 2016.
Indovini un po’ di quali nazioni ed etnie e’ composto questo preciso 1% ? .
1% causa il 40% degli stupri .
Difficile generalizzare eh …
Ricordo un articolo di Libero, del primo settembre 2017, dal titolo “Immigrazione e stupri, il 40% delle violenze commesse da immigrati (che sono l’8% del totale)” che riportava appunto un ragionamento simile:
I dati sono quelli dell’Istat, secondo cui 1 milione e 157mila donne avrebbero subito una violenza sessuale nel corso della vita, tra stupri e tentati stupri. Negli ultimi due anni si registra una lieve flessione delle denunce: 6% in meno tra il 2014 e il 2015 e 13% in meno dal novembre 2015 al novembre 2016. Dunque gli autori. Chi commette il reato? La maggioranza sono italiani (6 su dieci), gli altri 4 sono commessi da stranieri. Dunque, il 40 per cento. Una cifra impressionante considerando il fatto che i residenti stranieri in Italia sono l’8,3% (dati Istat del 31 dicembre 2016, i quali ovviamente non tengono conto dei clandestini, stimati in 435mila unità; si tenga conto che la popolazione censita in Italia è di 60,6 milioni di persone).
Tornando ai dati, nei primi mesi del 2017 sono stati denunciati per stupro 904 stranieri, poco meno dei 909 dello stesso periodo del 2016 (gli italiani denunciati sono invece 1.534).
Anche altre testate e siti hanno riportato gli stessi dati, anche loro però non hanno fornito un’informazione corretta.
I dati Istat citati dai media risalgono al 2015 (PDF) e non riportano informazioni in merito alla nazionalità degli autori del reato, ma quello delle vittime. Di seguito una infografica pubblicata dal Corriere della Sera il primo settembre 2017 dove i dati Istat vengono riportati a destra, mentre a sinistra quelli diffusi dal Viminale che tengono in considerazione i dati del 2016 e 2017 (lo specifico perché probabilmente qualche genio potrebbe addirittura sostenere che siano tutti relativi ai dati ISTAT nonostante siano stati pubblicati 2 anni fa).
Partiamo da un dato, ossia quello relativo al numero dei “delitti commessi“. Anche Libero scrive chiaramente che si tratta di denunce, che di fatto non sono equivalenti ad una condanna. Questo è un problema per tutti, perché non abbiamo una certezza del 100% sui numeri reali.
L’errore in cui certi utenti cadono è la convinzione che i dati relativi alle nazionalità dei denunciati riguardino violenze nei confronti delle donne italiane (“vengono a stuprare le nostre donne“, cit.) e non vogliono affatto approfondire analizzando i dati Istat che citano loro stessi.
Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici (Prospetto 2). Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
L’Istat riporta un’altra analisi riguardo alla nazionalità delle vittime, un dato che non viene fornito dalle testate giornalistiche e siti di “informazione“:
Le forme più gravi, come stupri e tentati stupri, sono invece più diffuse tra le straniere (7,7% e 5,1%). Ciò significa che le italiane subiscono soprattutto violenze sessuali meno gravi, come le molestie, soprattutto da parte di sconosciuti. Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.
Considerando le prime sei cittadinanze di straniere residenti in Italia, le donne che hanno subìto più violenze sono le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) (Prospetto 6). Seguono le donne marocchine (21,7%), albanesi (18,8%) e cinesi (16,4%). La violenza fisica è più frequente di quella sessuale per tutte le cittadinanze straniere, in controtendenza rispetto a quanto rilevato per quella italiana, che presenta una maggiore incidenza di violenze sessuali, attribuibile in massima parte alla elevata percentuale di molestie. Gli stupri e i tentanti stupri sono molto più frequenti tra le donne moldave (11,7%).
Ricapitolando, parlando di stupri abbiamo un’alta percentuale legata ai partner ed ex partner (62,7%), mentre per i “non partner” abbiamo un’alta percentuale legata ai conoscenti (parenti, amici, colleghi) contro un 4,6% legata agli “sconosciuti“. Da ciò è possibile dedurre che la maggior parte dei casi il delitto avviene tra le mura domestiche, negli ambienti familiari, lavorativi e della propria vita sociale.
Ora, nel caso volessimo forzatamente associare i dati dell’Istat riguardanti lo stupro e quelli citati del Viminale (che ricordiamo essere soltanto denunce senza evidenziarne il tipo di violenza) la maggior parte degli italiani e degli stranieri hanno compiuto reato (stupro) nei confronti dei loro partner, degli ex partner, degli amici, parenti, amici di famiglia, conoscenti o colleghi di lavoro, mentre una piccola percentuale nei confronti di sconosciuti. Ancora, sempre forzatamente, se dovessimo tenere conto le 2.333 denunce quel 4,6% relativo agli “sconosciuti” riguarderebbe un centinaio di casi (107).
Ho evidenziato apposta la parola “forzatamente” perché i dati dell’Istat e del Viminale non sono collegabili al 100%, infatti non possiamo sapere i rapporti delle nazionalità tra le vittime e gli stupratori, così come non possiamo sapere se la maggior parte o tutti gli autori “sconosciuti” siano stranieri o italiani. Quello che possiamo comprendere dai dati forniti dall’Istat è che il problema non è legato alla nazionalità, ma ai rapporti di relazione tra vittime e gli autori del reato anche in base al contesto in cui vivono (es. relazioni affettive e condizioni sociali).
Ecco, quindi, perché citare i dati dell’Istat e del Viminale per fare campagna politica e di terrore sul tema immigrazione risulta scorretto.
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