Di recente il sindaco di Dolceacqua ha annunciato azioni legali nei confronti di Lidl Italia per aver, secondo lui, rimosso le croci . Ecco quanto riporta La Stampa l’undici ottobre 2017 nell’articolo intitolato “Via le croci dalle foto alla Lidl di Camporosso. “Urtano la sensibilità religiosa”“:
Croci delle chiese cancellate per non urtare la sensibilità dei clienti di fedi religiose diverse, in particolare i musulmani. È questa la strategia di marketing messa in atto dal supermercato Lidl di Camporosso, che utilizza una maxi foto del borgo di Dolceacqua sulla parete di fronte alle casse, dalla quale sono «sparite» le croci sulla facciata e sul campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate. Ma il sindaco di Dolceacqua non ci sta a una rappresentazione falsata di una delle «cartoline» più popolari del paese e scrive ai vertici nazionali e internazionali del colosso alimentare, annunciando di rivolgersi a un legale se le foto non saranno ripristinate secondo la vista originale.
Ecco la foto della gigantografia che si trova alle casse del punto vendita della Lidl di Camporosso:
Rimane curioso come il titolo de La Stampa affermi con certezza una motivazione (riportata anche dall’Ansa) mentre nell’articolo non viene riportata alcuna dichiarazione ufficiale da parte di Lidl Italia e soprattutto viene riportato un dubbio per nulla trascurabile:
Il discount alimentare si rivolge principalmente a una clientela che non ha un’alta capacità di spesa e gli immigrati, soprattutto arabi, sono una parte importante tra coloro che fanno acquisti nella zona commerciale di Camporosso. Niente croci per non urtare i musulmani, insomma. Ma la scelta nata da una sensibilità, probabilmente, arriva a rasentare l’eccesso. E si tramuta in un autogol, arrivando potenzialmente ad urtare, al contrario, i tanti clienti italiani. Oltre che il primo cittadino del paese ritratto.
[…]
«Ce lo hanno segnalato tempo fa – spiega il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola, che ha fatto della promozione turistica uno degli obiettivi cardine della sua amministrazione – e avevo segnalato la cosa al supermercato, chiedendo di cambiare il pannello con la foto, ripristinando le croci della chiesa. Mi avevano risposto che era una immagine provvisoria, in bianco e nero, e di aspettare. Ora ho atteso, ma non è successo nulla. Quindi basta».
[…]
Il Comune di Dolceacqua vuole capire come mai le croci sono state cancellate: «Possono certamente utilizzare la foto di Dolceacqua e ci fa anche piacere, è un simbolo della zona e un luogo molto conosciuto. Ma se vogliono farlo, devono rispettare la realtà dei fatti: sulla chiesa ci sono le croci, simbolo di tradizione prima che di religiosità».
Le croci non sono state rimosse dai grafici che lavorano per Lidl Italia. La foto è stata acquistata su Shutterstock (presente anche su Bigstockphoto.com):
Ho creato al volo questa gif animata per mostrarvi i punti in comune (potete notate le nuvole e le auto parcheggiate):
Non è l’unica. Cercando su Shutterstock.com troviamo un’altra foto dello stesso panorama pubblicata dallo stesso autore, Leoks:
Ci sono altre foto relative a Dolceacqua, nella seguente è possibile vedere (con difficoltà) la croce in alto nel campanile:
Bisognerebbe considerare se ci sia stata un’effettiva rimozione della croce nella foto pubblicata dall’utente Leoks oppure se il tutto è dovuto alla lontananza dalla croce e dalle sue dimensioni (qui un’altra immagine riportata da un utente su Twitter).
Il problema è che la polemica sollevata contro Lidl Italia è stata cavalcata anche da Giorgia Meloni con il seguente post Facebook con tanto di hashtag #boicottaLidl:
Lidl, la multinazionale della grande distribuzione, ha avviato una campagna europea per togliere i simboli religiosi – e quindi prima di tutto cristiani – dai suoi prodotti e dai suoi materiali pubblicitari. Lo scopo? Non “urtare la sensibilità di clienti non di fede cristiana”. È una scelta ideologica che ci insulta e offende: speriamo che tutti i cristiani facciano sentire forte la loro indignazione e non entrino più in un supermercato Lidl #boicottaLidl
Due aggiornamenti – ore 13:23
Il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola aveva pubblicato ieri un post Facebook dove chiariva la situazione con Lidl:
Per correttezza confermo di essere stato chiamato questa mattina da un responsabile della LIDL Italia il quale si e scusato per l accaduto dichiarando di essere alloscuro dei fatti. Che non e’ una disposizione aziendale e che avrebbero immediatamente provveduto a cambiare la foto mettendone una con le croci.
Ho chiesto di ricevere formalmente questa loro affermazione e attendiamo la sostituzione che oggi non ho dubbi venga fatta. E saro’ felice di pubblicarla.
Che sia chiaro a tutti la nostra e’ esclusivamente una difesa della nostra identita, della nostra storia e delle nostre tradizioni: non una guerra contro.
Dopo Giorgia Meloni, oggi 12 ottobre alle ore 10:30 l’eurodeputato Matteo Salvini pubblica il seguente post Facebook:
No comment. Motivo in più per fare la spesa altrove! #boicottaLIDL
Qualcuno ha avuto da ridire sostenendo a tutti i costi una scelta aziendale da parte di Lidl, visto un precedente avvenuto di recente in Belgio riguardo una serie di prodotti relativi a cibi greci:
In quel caso un portavoce avrebbe dichiarato che l’azione fu intenzionale (“We are avoiding the use of religious symbols because we do not wish to exclude any religious beliefs“), mentre nel caso italiano la fotografia utilizzata relativa a Dolceacqua non ha subito la stessa sorte dai grafici che operano per conto di Lidl Italia. Questo è il fatto da comprendere.
Spazio all’opinione
Solitamente preferisco non riportare le mie opinioni, ma siccome certi bigotti si sono alterati rilascio la seguente precisazione:
Sono un non credente e ho una mia personalissima opinione sulle religioni. Tuttavia nel corso degli anni ho concepito l’idea di essere fermamente contrario alla rimozione dei simboli religiosi, che siano essi cristiani, musulmani, ebrei e via dicendo. La ritengo una forma di rispetto verso il prossimo, un rispetto che andrebbe condiviso e preso da esempio al fine di cessare gli inutili e stupidi conflitti religiosi che mi ricordano tanto gli scontri tra hooligans ubriachi durante un derby in finale di Coppa Campioni.
AGGIORNAMENTO ore 15:25
Ricevo e pubblico l’email ricevuta da Lidl Italia:
Gentile David,
in merito ai recenti fatti di cronaca, Lidl Italia comunica che la fotografia del borgo di Dolceacqua, esposta nel punto vendita di Camporosso, in Liguria, acquistata da una banca immagine internazionale, è stata rimossa e sostituita con una perfettamente rispondente al reale. Lidl Italia si scusa con i clienti e gli abitanti del borgo per questo errore del tutto involontario.
In allegato lo scatto che ritrae il Sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola e il Direttore Regionale di Lidl Italia Markus Rose, davanti alla nuova foto.
Per completezza inoltre, le invio la posizione ufficiale dell’azienda diffusa nella mattinata di ieri:
“Siamo una catena di supermercati presente in Italia da 25 anni. Ogni giorno lavoriamo attivamente per rendere la spesa dei nostri clienti il più gradevole possibile sia offrendo prodotti Made in Italy di qualità ad un prezzo conveniente sia accogliendoli in punti vendita funzionali e familiari.
Proprio per questo, abbiamo scelto di esporre nei nostri supermercati foto evocative degli scorci più belli che il nostro Paese offre, come appunto il meraviglioso borgo di Dolceacqua.
Nello specifico, l’immagine di Dolceacqua è stata acquistata da un database fotografico, stampata e affissa in punto vendita. Non ci siamo accorti che l’immagine acquistata non presentava le croci. Nessuna strategia di marketing quindi, ma una semplice svista di cui ci scusiamo sia con i nostri clienti che con gli abitanti di Dolceacqua. Come già comunicato al Sindaco, l’immagine verrà rimossa e sostituita immediatamente.”Infine, le mando il link dove è ancora acquistabile l’immagine senza croci: https://www.shutterstock.com/it/image-photo/medieval-villages-italy-dolceacqua-liguria-212687410
Cordiali Saluti / Mit freundlichen Grüßen
Ufficio Comunicazione
Ecco la foto inviatami in allegato:
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