Il 18 ottobre 2017 un account Twitter pubblica la seguente immagine:
Anche oggi la @LegaNordVeneto ci ricorda quanto fa schifo Divertente usare immagini di donne(X di più cn disturbi alimentari) CREPATE MALE
Non è propriamente una bufala. L’opera di quel cartello non è della Lega Nord (basterebbe leggere il messaggio sotto le foto, dove “padana” è riferito al partito dell’allora segretario Bossi) e non riguarda affatto “oggi“. Risale al 2011 e la paternità dell’opera venne contesa (davano la colpa gli uni agli altri) tra “Veneto Stato” e i leghisti, secondo quanto riportò in un articolo il Gazzettino di Treviso:
Da una parte c’è la foto di una procace ragazza a seno nudo a rappresentare il “Veneto Stato senza la politica romano-padana”; dall’altra l’immagine di una giovane anoressica, con il sole delle alpi sulle spalle, a indicare le sorti del “Veneto regione con la politica romano-padana”. Un vero e proprio spot dell’indipendenza che ha subito fatto puntare gli occhi su Veneto Stato. Ma la pronta difesa del suo leader, Antonio Guadagnini, candidato alla presidenza della Provincia contro il presidente uscente Leonardo Muraro, intrica ancora di più la faccenda. «Sono stati appesi nostri manifesti contraffatti, probabilmente ad opera di militanti leghisti delusi dalle promesse tradite dai propri rappresentanti – spiega il separatista, che ha organizzato per sabato un corteo che si snoderà per le vie di Treviso – . Abbiamo sporto denuncia contro ignoti per furto di materiali dalla nostra sede, per contraffazione e per falso ideologico nell’utilizzo del nostro simbolo (che non c’è, ndr) e del nostro nome».
Una teoria piuttosto arzigogolata quella che dei leghisti delusi avrebbero rubato dei manifesti di Veneto Stato per coprire quelli del Carroccio cercando di far ricadere la colpa sugli indipendentisti. Tanto che la Lega va su tutte le furie: «Le favole le vada a raccontare al paese dei balocchi. Non meriterebbe nemmeno risposta uno sciacallo che mira solo a fare confusione – si inalbera Fulvio Pettenà candidato a Quinto – . Guadagnini è un papavero che ha cambiato un sacco di bandiere e che non è più affidabile: la sua parola vale meno di nulla». Insomma: gli ex secessionisti e i nuovi separatisti non sono nemmeno più lontani cugini.
Resta il fatto che qualcuno le ha fatte, ma nel 2011 e non riguardano l’attualità.
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