Sinceramente mi dispiace per quanto sta accadendo ad Asia Argento e a tutte le donne coinvolte negli scandali sulle molestie sessuali, ma mi tocca trattare un suo grosso errore. Il 22 ottobre 2017 pubblica il seguente tweet dove sostiene che fino al 1981 il “delitto d’onore” fosse legale:
Did you know that until 1981, in Italy, killing your wife if she had cheated on you was legal? It was called “honor killing”.
Il riferimento errato è all’articolo 587 del Codice Penale (che prevedeva punizioni più lievi considerandone il presunto “onore” leso, una sorta di “provocazione“) abrogato proprio nel 1981:
Articolo abrogato dall’art. 1, della L. 5 agosto 1981, n. 442
[Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni.
Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona, che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.
Se il colpevole cagiona, nelle stesse circostanze, alle dette persone, una lesione personale, le pene stabilite negli articoli 582 e 583 sono ridotte a un terzo; se dalla lesione personale deriva la morte, la pena è della reclusione da due a cinque anni.
Non è punibile chi, nelle stesse circostanze, commette contro le dette persone il fatto preveduto dall’articolo 581[1].]
Nota: su Brocardi manca il riferimento all’articolo 581, presente invece su Altalex e libri sull’ordinamento italiano.
In nessun caso una donna poteva essere uccisa dal marito per averlo tradito. Mi sorprende che Asia Argento non sia a conoscenza questo dettaglio, soprattutto perché dovrebbe ricordarsi da attrice del film “Divorzio all’italiana” con Marcello Mastroianni nei panni di “Ferdinando Cefalù“, detto “Fefè“, che (spoiler per chi non lo ha visto) cerca di trovare alla moglie un amante per poterla uccidere e usufruire della pena scontata grazie al “delitto d’onore“.
In questa scena “Fefè” consulta il codice penale e lo stesso articolo 587 dopo aver assistito al processo di “Mariannina Terranova“:
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