Il 31 ottobre 2017 il sito bufalaro Tg24ore.com pubblica un articolo dal titolo “Matrimoni: dare soldi agli sposi diventa reato, tutte le novità” ottenendo oltre 7 mila condivisioni Facebook. Curioso il post pubblicato nella loro pagina e condiviso appena un minuto dopo da tal Jean Paul:
Jean Paul: “Ma non era già in vigore?”
TG 24 ORE: “Il Ministero dell’Economia ha già messo in campo quasi 2500 uomini che, incrociando le informazioni ricevute da diocesi e sale ricevimenti, potranno presidiare senza dare all’occhio i festini matrimoniali.“
In cosa consiste la bufala? Leggiamo l’articolo e state attenti ai punti segnati in rosso:
E’ stato approvato a larga maggioranza qualche giorno fa[1] il decreto che pone fine ad una diffusa pratica di riciclaggio di denaro.
Grazie al voto congiunto dei partiti di maggioranza ed opposizione, passa senza colpo ferire il decreto “Buste ai matrimoni”[2].
Vi spieghiamo nel dettaglio il tutto.
In molte regioni d’Italia, è usanza comune donare somme in denaro agli sposini in occasione del loro matrimonio.
Somme che variano a volte dal grado di parentela degli ospiti, a volte dalle possibilità economiche degli stessi.In molte regioni del Sud Italia si è giunti addirittura ad organizzare fastose cerimonie infinite con pranzi da ristorante stellato.
Il tutto preparato avendo prima fatto due conti iniziali in modo da rientrare delle spese sostenute e più frequentemente guadagnarci.
Questi scambi di denaro sino ad oggi venivano effettuati senza alcun tipo di controllo da parte del Fisco e quindi non sottoposti a tassazione[3].
Per arginare il fenomeno e dunque spingere sempre di più le coppie in procinto di sposarsi ad optare per una più normale lista-nozze, a partire dal 2018 verranno effettuati serrati controlli al fine di recuperare il sommerso.
Sarà ancora possibile donare somme in denaro, ma fino ad un massimo di 85 euro ad invitato.
Superato l’importo di 85 euro, verrà applicata una ritenuta di legge del 15%.
Il compito di raccogliere eventuali somme in denaro e compilare il modulo da consegnare successivamente alle Agenzie delle Entrate del territorio, sarà affidato agli ex dipendenti di Equitalia.
Il Ministero dell’Economia ha già messo in campo quasi 2500 uomini che, incrociando le informazioni ricevute da diocesi e sale ricevimenti, potranno presidiare senza dare all’occhio i festini matrimoniali.
Le sanzioni per i trasgressori sono pesantissime con multe da 1000 a 15000 euro.
Fate attenzione!!
Vediamo i punti cruciali segnati nell’articolo, dove i primi due bastano per sbufalare la storiella e il terzo per spiegare come stanno le cose:
- la questione temporale è sempre importante perché permette una ricerca del caso in esame (qualcuno potrebbe cercare la data in cui è stato votato il presunto decreto), ma quel “qualche giorno fa” rende la bufala riciclabile in futuro come quella del Senatore Cirenga e simili;
- non vi è riscontro alcuno di un presunto decreto “Buste ai matrimoni“
- in merito a questo punto possiamo citare l’articolo 770 del codice civile (“Donazione rimuneratoria“) e l’articolo 785 sempre del c.c. (“Donazione in riguardo di matrimonio“), mentre dal lato fiscale non costituiscono reddito imponibile Irpef in capo al soggetto percettore del denaro, pertanto non dovranno essere inserite nella dichiarazione dei redditi 730 modello unico (se fate un bonifico indicare la causale “donazione matrimonio“, ma se le somme sono considerevoli e non quelle tipiche dei matrimoni allora rivolgetevi ad un notaio).
Tornando all’amico “Giampaolo“, mi ricorda qualcuno ma mi devo “sforzare” un po’ magari leggendo un “Corriere di sera” (messaggio ironico rivolto a chi potrebbe essere dietro il sito TG24ore.com, so che mi leggerai perché ti conosco).
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